Mehdi Hasan |
In occasione del 67esimo anniversario della liberazione di Auschwitz (27 Gennaio 1945), il Times di Londra ha pubblicato a pagina 26 un corsivo di Mehdi Hasan, giornalista e commentatore politico britannico musulmano, apertamente schierato a favore della causa palestinese e delle istanze arabe in Medio Oriente.
Hasan non è certo un amico di Israele, al quale addossa diverse responsabilità e crimini, ma il suo punto di vista sull'Olocausto è sorprendente ed inaspettato.
L'articolo originale è in inglese ed è, purtroppo, disponibile solo agli abbonati on-line del Times.
Pertanto, sperando di fare cosa gradita, riporto qui una sintesi dell'editoriale in italiano. La traduzione è mia.
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Mi vergogno dell'atteggiamento dei Musulmani sull'OlocaustoOggi, per il dodicesimo anno di fila, la Gran Bretagna celebra la Giornata della Memoria sull'Olocausto. La data commemora la liberazione di Auschwitz, il 27 Gennaio 1945.
Mi addolora riconoscerlo, ma l'atteggiamento di molti fratelli di fede islamica nei confronti dell'Olocausto è per me fonte di grande vergogna.
Nel Medio Oriente, la negazione dell'Olocausto è dilagante, dal presidente dell'Iran sino ai tassisti del Cairo. In patria, l'atteggiamento dei Musulmani britannici si esprime non solo attraverso la negazione, ma anche attraverso l'indifferenza.
Pochi Musulmani o moschee prendono parte alla Giornata della Memoria.
Nel 2006, un'indagine di Channel 4 ha rivelato che un quarto dei Musulmani britannici non sapeva cosa fosse l'Olocausto e solo uno su tre credeva che fosse realmente accaduto.
Questo è scandaloso. Come possiamo sostenere di essere Musulmani europei, orgogliosi ed integrati, se ignoriamo un momento determinante nella storia di questo continente?
Noi Musulmani britannici preferiamo crogiolarci nel vittimismo derivato. Solo le "nostre" tragedie contano: Palestina, Iraq, Afghanistan, Kashmir, Cecenia ci scappano di bocca.
Ma nessuna di queste tragedie supera la barbarie dell'Olocausto.
Il genocidio Nazista non può essere considerato un fatto relativo né essere generalizzato.
E' stato un atto di massacro industriale senza precedenti, un crimine contro l'umanità unico nel suo orrore.
Tuttavia, tra il 2001 ed il 2007, il Consiglio Britannico Musulmano (Muslim Council of Britain, ndt) ha preso la decisione moralmente aberrante (e strategicamente stupida) di boicottare la Giornata della Memoria sull'Olocausto, insistendo in modo grossolano perché fosse ridenominata "Giornata della Memoria dei Genocidi".
Nel 2008, il boicottaggio fu abbandonato, ma solo per essere ripristinato nel 2009, dopo l'attacco israeliano a Gaza.
Io non transigo sul mio sostegno alla causa palestinese. Ma negare o ignorare l'Olocausto non reca alcun vantaggio a quella causa.
La sofferenza dei Palestinesi non si riduce sminuendo l'assassinio di massa degli Ebrei europei.
Prendendo parte all'evento di oggi, i Musulmani britannici possono emulare il Profeta. Maometto una volta vide la processione di un funerale ebraico passare per strada e si alzo in piedi in segno di rispetto. I suoi seguaci gli chiesero perché si alzasse in piedi per un Ebreo morto. "Non è forse un essere umano?" replicò il Profeta.
L'Islam non è una confessione religiosa che esclude o separa.
Per fortuna, dal 2010, il Consiglio ha abbandonato il boicottaggio. Ma l'intera comunità dei Musulmani britannici deve fare molto di più per ricordare l'Olocausto, o ospitando eventi nelle nostre moschee o facendo visitare Auschwitz ai nostri bambini.
"Ogni uomo è tuo fratello", disse una volta il grande califfo islamico Ali ibn Abu Talib. "Egli è o tuo fratello nella fede o tuo fratello nell'umanità".
Nella Giornata della Memoria sull'Olocausto, restiamo accanto ai nostri fratelli Ebrei e piangiamo insieme la morte di sei milioni di anime innocenti.
Mehdi Hasan
(senior editor politico del New Stateman)
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Saluti,(Rio)