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sabato 27 gennaio 2024

Il 27 gennaio e gli... "antisionisti"

 

Cari antiammerikani,

a voi che condannate chi osa rispondere militarmente ad un brutale quanto immotivato massacro di 1.400 innocenti, avrei un invito da fare. 
 
Oggi, sabato 27 gennaio, Giornata della Memoria della Shoah, per una volta, siate coerenti: astenetevi.
 
 

 
No, davvero: ASTENETEVI.
 
L'altro giorno, nel Ghetto Ebraico di Roma, è comparso uno striscione che riporta una parafrasi di una celebre frase di Golda Meir: "[Anche il 27 gennaio] preferiamo le vostre condanne alle vostre condoglianze."
 
E' la voce di un Popolo che non accetta più di abbassare la testa e farsi massacrare da nessuno; e per nessun motivo.
Un Popolo che è stufo di dover subire odio e rancore da parte di tutti quelli col culo al caldo che odiano soprattutto se stessi e le libertà democratiche e piccolo-borghesi di cui godono. Sì, c'è proprio scritto "piccolo-borghesi"! Perché voi quello siete: piccolo-borghesi. Non illudetevi, non siete né emuli di Che Guevara né soldati della X Mas. Siete -- siamo -- tutti solo privilegiati piccolo-borghesi.
 
Chi condanna a priori l'IDF per i Palestinesi morti (cifre non ne do perché quelle che girano vengono tutte dal "Ministero della Salute di Gaza", cioè da Hamas), ma assolve il governo mafioso della Striscia per aver scatenato una risposta militare e poi aver cinicamente negato l'accesso ai tunnel ai propri civili, bambini compresi, così da farli morire sotto le bombe e poi, a guerra conclusa, mendicare soldi dalla Comunità Internazionale -- per giunta con il vostro plauso(!) -- non ha alcun diritto di indignarsi per la Shoah. 
 
Chi non condanna fermamente il massacro del Sette Ottobre ma, addirittura, lo considera una "naturale conseguenza" (e di cosa? Del fatto che i Palestinesi, dopo tre guerre iniziate da loro in oltre 70 anni, non si siano ancora rassegnati al fatto che hanno perso?!), non ha alcun diritto di indignarsi per la Shoah. 
 
Date retta: continuate pure a riesumare termini arcaici come "sionisti", così potete raccontarvi la balla che siete "antisionisti e non antisemiti". 
 
La Shoah, gli Ebrei, lasciateli stare.
Sono gente seria, gente che vuole vivere a testa alta nel mondo, senza elemosine. 
Sono gente che ama la vita e le libertà democratiche.
Non sono come voi e non li capirete mai. 
 
Saluti,
 
(Rio)

venerdì 19 gennaio 2024

Il Sistema Metrico Barese Della Roba da Stirare

Salve. 

Il Sistema Metrico Decimale, oggi in uso in molti Paesi del mondo e ovunque in ambito scientifico, è stato introdotto nel XVIII Secolo dagli Illuministi francesi.
Prima di allora, ovviamente, esistevano altri sistemi di misurazione che, in parte, vengono ancora utilizzati oggi, come ad esempio le Misure Imperiali Britanniche (libbra, miglio, eccetera). 


Ma sono ancora in molti ad ignorare l'esistenza del Sistema Metrico Barese di Misurazione Della Roba da Stirare, un'invenzione della mia città le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Si tratta di un sistema di misurazione perfetto, esaustivo, ancora oggi pienamente in vigore e, per una volta -- scusate cugini francesi, scusate scienziati di tutto il mondo -- infinitamente superiore al Sistema Metrico Decimale, perché rende l'idea come nessuno. 

Ci sarebbe molto da dire in materia, compresi gli innumerevoli tentativi di imitazione nel mondo, ma il sistema può essere brevemente descritto qui.

Come tutti i sistemi metrici che si rispettino (quindi, non il vostro. Capito, Inglesi?), anche il Sistema Metrico Barese Della Roba da Stirare si divide in multipli e sottomultipli.
L'unità di misura fondamentale, quella centrale nel Sistema, è La Sedia o meglio, in lingua oriunda, "La Seggia".
"La Seggia" è, tipooo, l'equivalente del metro nel Sistema Metrico Decimale di misurazione delle lunghezze: né poco, né tanto. Sta nel mezzo.
Quindi, "ho una Seggia di roba da stirare" significa che ho da stirare una quantità di abiti sicuramente non trascurabile, ma nemmeno una cosa esagerata.

Dall'Unità Fondamentale ("la Seggia", appunto) si dipartono i multipli ed i sottomultipli.

I sottomultipli sono:

  • "Due Cöse", che sono meno della "Seggia";
  • e "Due-Due Cöse", che sono meno di "Due Cöse" (mi raccomando alla dieresi sulla ö).


Facile no?
Attenzione ora ai multipli, che sono di più. Essi sono, rispettivamente:

  • "Una Seggia Sana" (più di "una Seggia");
  • "Una Seggia Sana-Sana" (più di "una Seggia Sana");
  • "Un Tramòto di Ròbb" (in lingue indoeuropee, "un terremoto di roba", cioè tanta roba, più di una "Seggia Sana-Sana");
  • e "Non Za Capìsc, C' Cös Stæ" (in fonemi emettibili da glottide umana, "non si capisce quanta roba c'è", ovvero persino più di un "Tramòto").


Ecco.
Mi premeva solo di colmare velocemente una lacuna nella vostra cultura, ormai fatta solo di meme del cazzo, aggiungendovi alcune informazioni fondamentali e pregnanti.

Saluti,

(Rio)