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domenica 29 ottobre 2023

Il secolo senza ideologie

Salve. 

Questo inizio di Terzo Millennio, lungi dal portare grandi cambiamenti e ventate di aria nuova nella storia, per adesso sembra più trascinarsi dietro gli strascichi violenti del Secolo Crudele che, con i suoi fanatismi di varia matrice perpetrati anche in questi anni, sta ancora lì a ricordarci la contraddittorietà ed assurdità della natura umana.

Tra le conseguenze più bislacche di questa situazione, c'è la riproposizione – in salsa tragicomica, oserei dire – delle due grandi ideologie totalitarie del Novecento, questa volta riciclatesi in chiave "anti-sistema", invece che "messianica" e "salvifica", com'era avvenuto nel XX Secolo.

Se è vero – e qui parrebbe di sì – che la storia si ripete due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa, il ritorno delle ideologie totalitarie a cui si assiste oggi rappresenta non tanto la volontà di riproporre un sistema di valori alternativo a quello democratico, liberale e borghese, quanto l'espressione di un bruciante desiderio di rivalsa da parte degli eterni sconfitti nei confronti delle democrazie capitaliste occidentali legate alla NATO, ossia "i vincitori" del secolo precedente. 

Diversamente, davvero non si spiegherebbero le prese di posizione assolutamente simili – a tratti, indistinguibili – tra Estrema Destra ed Estrema Sinistra su molti temi sociali, economici e, soprattutto, geopolitici e, ancora di più, la natura quasi surreale delle loro alleanze strategiche.

Quello che nel Novecento era il risultato di una riflessione ideologica profonda, di un attento ragionamento politico, di un dibattito intellettuale fatto anche di valutazioni strategiche, oggi si riduce interamente ad una banale considerazione: stare sempre e comunque dalla parte opposta a quella delle odiatissime democrazie capitaliste occidentali.

Questa, oltre ad essere una cosa assolutamente superficiale e ridicola, è oltremodo pericolosa, perché il più delle volte finisce con il creare alleanze strategiche con soggetti politici promotori di sistemi del tutto antitetici ai propri "valori" e orientati verso obiettivi che vanno in direzione diametralmente opposta ai propri. 

Se non in questi termini, come interpretare la simultanea alleanza di Forza Nuova e dei Comunisti di varia matrice con Hamas in Palestina e con Putin in Ucraina? In Medioriente, Destra e Sinistra radicali sostengono di stare dalla parte dell'aggredito (?? bontà loro), mentre in Europa Orientale dalla parte del Paese che non aveva altra scelta se non quella di difendersi dalle provocazioni del  nemico oltre confine.

I salti carpiati dialettici fatti di sottili distinguo qui non cambiano la sostanza dei fatti: si sta a fianco di chi ci conviene. Sia chiaro, a fianco di chi conviene a noi, ossia per i nostri obiettivi: dei popoli oppressi non ci interessa assolutamente niente, posto anche che ne muoiono a migliaia in altre parti del mondo, nell'indifferenza più generale.
Del resto, quanti Palestinesi nei "capi profughi" siriani ha torturato e ucciso Bashar Al Assad? Qualcuno se ne è lamentato, forse? Avete visto proteste? Io in Italia ho visto nascere gruppi a favore di Assad, non contro.

E che dire dei fascisti, i cugini scemi dei comunisti, che da un lato sostengono di lottare contro "l'islamizzazione dell'Occidente", arrivando a vaneggiare di occupare militarmente la Libia per fermare l'immigrazione (eh, nostalgia canaglia!) e poi copiano alla lettera i manifesti e le battaglie terzomondiste della Sinistra massimalista al punto che ti tocca cercare il logo sul manifesto per capire se stai leggendo un'affissione di Destra o di Sinistra?! 

Questo è ciò che ha prodotto la fine delle ideologie: un'ondata di superficialità politica tragicomica in cui, sostanzialmente, se sei anti-ammerikano, allora sei amico mio; a prescindere dal fatto che tu la pensi in maniera diametralmente opposta alla mia su tutto e che mi uccideresti alla prima occasione utile. 

Sto semplificando troppo? Sto esagerando?
Se qualcuno di voi conosce una chiave di lettura che sia, al tempo stesso, altrettanto semplice ed efficace per spiegare tutte le prese di posizione attuali e prevedere anche quelle future, allora lo ascolto: sono tutt'orecchi, gente. Non vedo l'ora di avere torto.

Sino a quel momento, saluti.


(Rio)