Salve.
Nel momento in cui scrivo, Israele e Hamas stanno gestendo — non senza scossoni — una fragile tregua temporanea per consentire uno scambio di prigionieri. Un processo asimmetrico, posto che si parla di circa 8 detenuti arabi per crimini violenti (ove non di vero terrorismo) per ogni civile israeliano, ma non importa.
Non e di questo che voglio parlare, né del "genocidio" con la popolazione di Gaza che invece è rimasta sostanzialmente stabile e nemmeno di 'sta cazzata della "Riviera di Gaza" suggerita da Donald Trump che a me sembra solo una pessima battuta da standing comedy.
Parliamo invece della faccenda de "gli Israeliani non hanno il diritto di scacciare i Palestinesi né di prendersi la loro terra!" che al momento va per la maggiore sui social, dove i filopalestinesi seguono le mode come se fossero un negozio di abbigliamento casual.
Scusate, ma un paragrafetto di Storia con la S maiuscola qui ci vuole davvero. Non si può fare tutto con dei meme del cazzo, come piace a voi. Prometto che sarò breve per venire incontro alle vostre limitate capacità mentali, come direbbe (più o meno) Daniele Luttazzi.
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Quando l'ONU ha approvato la risoluzione 181 del 1947, ha assegnato agli Ebrei solo un fazzoletto di terra dell'ex protettorato britannico (a sua volta ex territorio dell'Impero Ottomano, sino al 1917), pari a poco meno della metà dell'attuale Israele.
Alla popolazione di lingua araba, invece, la Ris 181/47 assegnava non solo l'altra metà, ma anche parte dell'attuale Giordania.
La risoluzione lasciò scontenti tutti, Arabi ed Ebrei, ma gli Ebrei erano pronti a fare compromessi pur di fondare Israele e così, nel 1948, accettarono la risoluzione, Ben Gurion fondò Israele e tese la mano ai "vicini Paesi Arabi".
Gli Arabi, invece, la rigettarono con sdegno dicendo "Non un centimetro agli Ebrei!", si organizzarono nella Lega Araba (Libano, Siria, Giordania ed Egitto) e mandarono il loro segretario, l'egiziano Azzam Pasha, alle Nazioni Unite a pronunciare un discorso per dire che la Lega Araba avrebbe attaccato e distrutto il neonato stato ebraico con "un atto di sterminio che sarebbe stato ricordato nella storia come quelli commessi dai Mongoli e dalle Crociate".
Nel 1948, la Lega Araba attaccò Israele e Israele sulle prime rischiò di capitolare. Ma poi, con l'aiuto dell'URSS che inviò soldi e armi, vinse la guerra.
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Allora io vi chiedo: aveva lo Stato di Israele il diritto — avendo vinto la guerra che gli avevano scatenato contro — di prendersi parte della terra dei Paesi sconfitti?
Voi direte "Nooooo, doveva rientrare nei confini pre-bellici!"
E invece sì che ce l'aveva, il diritto di prendersi la terra.
Ce l'aveva perché, se la guerra l'avesse persa, la Lega Araba avrebbe fatto quello che il suo segretario aveva annunciato all'ONU, ossia ammazzare tutti gli Ebrei e prendersi tutto.
Del resto, gli Arabi la guerra l'avevano scatenata per quel preciso motivo: mica volevano solo mettere paura ai "Sionisti". Li volevano proprio massacrare tutti.
Vedete, è questo il guaio della guerra. La guerra si fa per ottenere risultati inaccettabili, ossia non ottenibili in altro modo.
Se tu vuoi tutto un territorio, senza che nessun altro possa viverci o farci niente, non ci puoi arrivare mica con i negoziati.
Chi accetterebbe mai di concederti tutto con un negoziato? Nessuno.
E allora tu gli dichiari guerra.
I conflitti che gli Arabi hanno scatenato nel 1948 (Naqba), poi nel 1967 (Guerra dei Sei Giorni), poi nel 1973 (Guerra dello Yom Kippur) e infine nel 2023 (Guerra del 7 Ottobre) erano tutti volti ad un unico scopo: sterminare il nemico e prendersi tutta la terra.
Se ne avessero vinta una, di queste cazzo di guerre che hanno cominciato, oggi non esisterebbe Israele ed io qui parlerei, che so, di Kim Kardashian (no, di Kim Kardashian no; va be', dai, di giardinaggio).
E non è tutto.
Che fine abbiano fatto quasi tutti gli 8 milioni di Ebrei che vivevano in Europa prima della Seconda Guerra Mondiale, lo sappiamo. Mi auguro.
Ma prima della guerra c'erano anche circa 7 milioni e mezzo di Ebrei che vivevano da secoli in Africa ed in Medio Oriente. Subito dopo la guerra, se ne contavano 800mila appena.
Oggi ne sono rimasti meno di 5mila (se escludi Israele, ovviamente) e vivono quasi tutti in Marocco. Qualcuno in Tunisia.
Dove sono finiti tutti gli altri? Emigrati in America? in Francia? In Inghilterra? Alcuni sì.
Ma molti sono andati in Israele.
Sapete perché?
Perché gli Arabi, che erano più forti, per buona parte del Novecento li hanno perseguitati, uccisi, hanno preso le loro terre, le loro case e poi scacciati via. Sette milioni e passa di persone si sono ritrovate messe alla porta da quello che per secoli era stato il loro Paese.
Qualcuno si è scandalizzato? Ha fatto cortei in strada? Stracciato le vesti? Figuriamoci.
Ora, vi chiedo: gli Arabi, che erano più forti, avevano il diritto di fare questo? Be', in teoria, no. Non è che io, siccome sono più forte di te, vengo e ti porto via ciò che è tuo...
Ma mica questo esclude che io lo faccia lo stesso.
E allora voi mi direte: "Ma allora gli Arabi, i Palestinesi, che hanno i loro buoni motivi, hanno il pieno diritto di attaccare Israele!"
Sì, certo.
Tutti hanno il diritto di fare la guerra. Salvo poi non rompere i coglioni quando la perdono, però.
Perché — ed è questo il punto — con la violenza (e la guerra è violenza portata all'estremo) saltano tutte le regole. Di conseguenza, invocare "il diritto di fare o di non fare qualcosa" in guerra non è né giusto né sbagliato: è semplicemente inutile.
E' una perdita di tempo.
Perché chi scatena la violenza ha spostato il livello della contrapposizione da quello del confronto dialettico a quello dello scontro armato. E chi risponde deve necessariamente fare lo stesso.
Che brutto ragionamento, eh? Una cosa orribile, vero?
E grazie al cazzo: c'est la guerre, direbbero i Francesi. Mica ciùfoli.
E' la guerra, signori; non una passeggiata al parco.
E' uno degli atti più estremi e brutali che una creatura estrema e brutale come l'uomo possa commettere.
Quindi mi permetto di darvi un piccolo consiglio: se non vi piace, non cominciatela, la guerra.
Soprattutto quando pensate che potreste anche perderla.
Saluti,
(Rio)