Ciao.
Che ne dica il ministro Bondi, che ne strepiti il presidente Berlusconi, l'esperimento mediatico di Raiperunanotte, primo nel suo genere in Italia, si è rivelato un completo successo e, per usare le parole del segretario del PD Bersani, "un boomerang" per tutti quelli che avevano salutato la censura pre-elettorale come un fatto positivo.
Scrivo apposta prima che si chiudano le urne delle regionali, domani pomeriggio, per sottolineare il fatto che, qualunque sia il risultato del voto, per una volta, una volta soltanto, gli Italiani di qualsiasi appartenenza politica hanno dimostrato di non gradire eccessive ingerenze da parte del Palazzo nell'applicazione dei principi costituzionali di libertà di parola e di stampa, oltre che nel diritto di essere informati prima di andare a votare.
Infatti, la grande risposta di pubblico, nonostante i numerosi problemi tecnici di chi, come me, è stato costretto a guardare il programma via internet dall'estero (vivo in Inghilterra), con uno streaming che funzionava a singhiozzo, sta a testimoniare come dietro ci sia molto di più di un semplice messaggio elettorale "anti-Berlusconi" o "vota per l'opposizione".
Il pubblico che ha passato ore incollato alla tv, alla radio, al computer o seduto in terra al freddo nelle piazze d'Italia era lì per dire: "Lasciateli parlare, lasciateci ascoltare. Decideremo noi a cosa credere e a cosa no."
Ma c'è un altro aspetto importante, di carattere più generale: l'evento di Raiperunanotte rappresenta lo spartiacque, anche in Italia, tra il vecchio mondo dei media tradizionali e quello dei nuovi canali di comunicazione mediatica.
Dopo Raiperunanotte, nessuno in questo Paese potrà più permettersi di considerare internet un canale secondario, concentrando i propri sforzi (anche quelli finanziari) solo sui media tradizionali.
Del web come canale chiave per la comunicazione anche politica se n'era già avuta qualche avvisaglia con la straordinaria popolarità acquisita, nel giro di pochi giorni, da Deborah Serracchiani, eletta europarlamentare "dal popolo di internet".
Ma il caso Serracchiani non è in alcun modo paragonabile, per portata e per significato, a quello di Raiperunanotte.
Non che Raiperunanotte sia stato un evento mediatico esente da difetti, sia chiaro: gli eccessi di una platea sovreccitata e quelli di alcuni momenti del programma, in cui Berlusconi viene paragonato addirittura a Benito Mussolini o in cui Mario Monicelli, dopo aver detto cose bellissime e sacrosante, chiude malamente parlando di "rivoluzione" (seguono applausi), rappresentano gli aspetti meno edificanti di un'operazione altrimenti impeccabile.
Ma, se vogliamo inquadrare gli eventi in modo corretto, dobbiamo considerare non tanto le pressioni esercitate sui componenti dell'Agcom (sulle quali io sorvolerei, perché le Autorità in Italia sono tutte lottizzate e tale responsabilità non è certo imputabile al solo PdL), quanto l'assurdità di chiudere tutte le trasmissioni di approfondimento politico proprio in campagna elettorale, quando cioè ce n'è più bisogno (al punto che, paradossalmente, verrebbe da chiedersi perché mai mandarle in onda fuori dalla campagna elettorale...!).
Quella di Santoro, dei suoi ospiti e del suo pubblico è stata - se consideriamo tutto ciò - una risposta forse a tratti nervosa ma, tutto sommato, equilibrata.
Esagera, o non ha seguito la trasmissione, chi sostiene che sia stata un'invettiva continua contro il PdL; a meno che mandare in onda i contenuti delle intercettazioni Agcom - ahimè, già di pubblico dominio - non sia da considerare un attacco politico, invece che, come ritengo, semplice dovere di cronaca.
Puntualizzo che io non sono di Centrosinistra, sono un Radicale liberista e, come tale, trovo che i bavagli - di qualsiasi colore - siano sempre fuori luogo; né condivido più di tanto il modo di fare tv di Michele Santoro, del quale ricordo una puntata sul conflitto arabo-palestinese che fece incazzare persino la Annunziata (e che ora mi si dica che la Annunziata è di Centrodestra).
Ma se la sola risposta che il Palazzo sa dare è il bavaglio, allora mi auguro che esperienze libere come Raiperunanotte si ripetano e si moltiplichino all'infinito, lasciando agli Italiani, e solo a loro, il compito di distinguere tra informazione e propaganda.
Saluti,
(Rio)