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martedì 27 marzo 2012

Professore contro il boicottaggio di Israele

Salve.



Quella che segue è la (mia) traduzione della lettera aperta che il prof. Denis MacEoin, un non Ebreo esperto in affari mediorientali ed editorialista senior del trimestrale "Middle East Quarterly", ha scritto agli studenti dell'Università di Edimburgo che avevano votato a favore del boicottaggio di Israele.



Data la chiarezza e la semplicità dei concetti in essa contenuti, vi invito cordialmente a darne la massima diffusione.
Il testo originale in inglese è reperibile, per  esempio, qui: http://unitedwithisrael.org/scottish-professor-against-boycott/


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All'Associazione Studenti dell'Università di Edimburgo (Edinburgh University Student Association - EUSA).

Posso permettermi di dire due parole ai membri dell'EUSA? Sono un laureato di questa università (A.A. 1975) che ha studiato Persiano, Arabo e Storia dell'Islam a Buccleuch Place sotto la guida di William Montgomery Watt e Laurence Elwell Sutton, al tempo due dei grandi esperti di Medio Oriente in Gran Bretagna.

Ho proseguito gli studi con un dottorato a Cambridge ed insegno Arabo e Studi Islamici all'Università di Newcastle. Ovviamente, sono l'autore di diversi libri e di centinaia di articoli in materia. Dico tutto questo per dimostrare che sono ben informato sugli affari mediorientali e che per questa ragione, sono scioccato e sconsolato dalla mozione e dal voto della EUSA.

Sono scioccato per una semplice ragione: non c'è, né c'è mai stato, un sistema di apartheid in Israele. Questa non è la mia opinione: questi sono fatti che possono essere messi alla prova da qualsiasi studente di Edimburgo, sia che decida o meno di visitare Israele per accertarsene personalmente. Lasciate che lo ribadisca con chiarezza, dato che ho l'impressione che quei membri dell'EUSA che hanno votato la mozione non hanno la più pallida idea di ciò che accade in Israele e che sono, con ogni probabilità, vittime della propaganda di una lobby anti-israeliana che distorce pesantemente i fatti.

Essere contro Israele non è di per sé contestabile. Ma io non sto parlando di un'ordinaria critica alla politica israeliana. Io mi riferisco ad un odio che non si concede limiti in quanto a menzogne e miti che diffonde. In conseguenza, Israele è spesso citato come uno stato "nazista". In che senso questo sarebbe vero, fosse anche per una metafora? Dove sono i campi di concentramento israeliani? E le einzatsgruppen (unità operative della Polizia Politica Nazionalsocialista, ndt)? E le SS? Le Leggi di Norimberga? La soluzione finale? Nessuna di queste cose somiglia lontanamente a ciò che esiste in Israele, precisamente perché gli Ebrei, più di chiunque altro al mondo, sanno in cosa davvero consista il nazismo.

Si sostiene che c'è stato un olocausto israeliano a Gaza (o da qualche altra parte). Dove? Quando? Nessuno storico onesto considererebbe tali dichiarazioni con nulla di più della mancanza di riguardo che meritano. Chiamare nazisti gli Ebrei e sostenere che hanno commesso un olocausto è uno dei più evidenti modi di sovvertire la storia che mi possano venire in mente.

Stessa cosa per l'apartheid. Affinché esista un regime di apartheid, dev'esserci una situazione che somigli a quella che c'era in Sud Africa quando lì c'era l'apartheid. Sfortunatamente per chi crede a certe cose, basterebbe un fine settimana in Israele per evidenziare quanto certe affermazioni siano ridicole.

Che un'organizzazione di studenti universitari ci sia cascata ed abbia votato per questa menzogna, ci comunica qualcosa di deprimente sullo stato dell'educazione oggi. L'elemento su cui concentrare l'attenzione per capire se c'è apartheid dovrebbe essere il 20% di popolazione araba di Israele. Per la legge israeliana, gli Arabi Israeliani hanno hanno esattamente gli stessi diritti degli Ebrei e di chiunque altro; i Musulmani hanno gli stessi diritti di Ebrei e Cristiani.
I Baha'i, duramente perseguitati in Iran, prosperano in Israele, dove hanno il loro Centro mondiale. I Musulmani Ahmadi, duramente perseguitati in Pakistan ed in altri Paesi, sono al sicuro in Israele. I luoghi sacri di tutte le religioni sono protetti da specifiche leggi israeliane. Gli Arabi costituiscono anche il 20% della popolazione universitaria, ovvero una proporzione identica della loro percentuale nella popolazione nazionale.

In Iran, ai Baha'i (la più grande minoranza religiosa) è proibito studiare in ogni università o di gestire proprie università: perché i membri dell'EUSA non boicottano l'Iran? Gli Arabi in Israele possono andare dove vogliono, diversamente dai neri Sudafricani ai tempi dell'apartheid. Usano i trasporti pubblici, mangiano al ristorante, vanno in piscina, usano le biblioteche e vanno al cinema accanto agli Ebrei, una cosa che nessun nero Sudafricano avrebbe mai potuto fare ai tempi dell'apartheid.

Gli ospedali israeliani non curano soltanto Ebrei ed Arabi, ma anche Palestinesi di Gaza o della West Bank. Negli stessi reparti e nelle stesse sale operatorie.

In Israele, le donne hanno gli stessi diritti degli uomini. Non c'è discriminazione sessista. Gli omosessuali, sia gay che lesbiche, non vivono alcuna restrizione e spesso gli omosessuali palestinesi scappano in Israele, perché sanno che rischiano di essere uccisi, se restano nel loro Paese.

Mi sembra strano che i gruppi omosessuali e transgender chiedano il boicottaggio di Israele e non dicano nulla di Paesi come l'Iran, invece, dove i gay sono impiccati o lapidati. Ciò manifesta una mentalità di cui si stenta a credere.

Studenti intelligenti che credono che sia meglio tacere di regimi che uccidono i gay, ma che sia invece opportuno condannare il solo Paese in Medio Oriente che salva e protegge gli omosessuali. Cos'è, una specie di scherzo di cattivo gusto?

L'università dovrebbe occuparsi di insegnare ad usare il cervello, a pensare in modo razionale, a verificare le prove, a formulare conclusioni basandosi su elementi certi, a confrontare le fonti, a soppesare un punto di vista rispetto a molti altri. Se il meglio che Edimburgo produce oggi sono studenti che non hanno alcuna idea di come fare una qualunque delle cose suddette, allora il futuro è nero.

Io non contesto le critiche ad Israele ben documentate. Io contesto quando persone presumibilmente intelligenti puntano il dito contro lo Stato ebraico, all'interno di un contesto di altri Paesi che invece trattano le loro stesse popolazioni in modo orribile. Stiamo attraversando il più grande sconvolgimento politico in medio Oriente dal VII e VIII secolo, ed è evidente che gli Arabi ed gli Iraniani si stanno ribellando contro regimi terrificanti che rispondono ammazzando i propri stessi cittadini.

I cittadini israeliani, sia Ebrei che Arabi, non si ribellano (benché siano liberi di protestare). Ciò nonostante, gli studenti di Edimburgo non organizzano alcuna manifestazione, né chiedono il boicottaggio di Libia, Baharain, Arabia Saudita, Yemen ed Iran. Preferiscono formulare false accuse contro uno dei Paesi più liberi al mondo, il solo Paese in medio Oriente che abbia accolto i rifugiati del Darfur, il solo Paese in medio Oriente che offra rifugio agli omosessuali, il solo Paese in medio Oriente che protegga i Baha'i... Devo continuare?

Lo squilibrio è evidente e non concede alcuna giustificazione a chiunque abbia votato a favore del boicottaggio. Vi chiedo di dimostrare un po' di buon senso. Fatevi dare informazioni dall'Ambasciata Israeliana. Chiedete di avere dei relatori. Ascoltate più di una campana soltanto. Non formatevi un'opinione prima di aver ascoltato un buon numero di voci da ambo le parti. Avete un obbligo verso i vostri studenti: quello di proteggerli da giudizi unilaterali.

Non sono venuti all'università per ricevere una propaganda. E certamente non sono là per essere indottrinati all'antisemitismo, punendo un solo Paese tra i tanti del mondo che, guarda caso, è il solo Stato ebraico. Se ci fosse stato un solo stato ebraico negli anni '30 (e purtroppo non c'era), non credete che Adolf Hitler avrebbe deciso di boicottarlo?

La vostra generazione ha il dovere di assicurare che il razzismo e l'antisemitismo perenni non mettano radici tra di voi. Oggi, tuttavia, ci sono chiari segnali stanno attecchendo sempre di più. Voi avete l'opportunità di prevenire un grande male, semplicemente usando la ragione e la correttezza.
Per favore, fatemi sapere se per voi le mie parole hanno senso. Io vi ho fornito alcune prove: sta a voi cercarne delle altre.

Cordialmente,
Denis MacEoin

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Saluti,

(Rio)