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lunedì 7 giugno 2010

Israele spiegato a quelli con la kefiah

Salve.
In un impeto violento di masochismo, in altro modo non so spiegarmelo, ho fatto la scelta folle di rispondere - per una volta - ad alcune delle mille e mille "osservazioni" su Israele sollevate su Facebook da diversi ragazzi e ragazze di Sinistra e di Destra.

Essendo una selva inestricabile di giudizi del tipo "due-pesi-e-due-misure", mi sono concesso la licenza di operare una selezione, ma solo per filtrare le banalità più sconcertanti e i ragionamenti più dozzinali, perché se no avrei dovuto dedicare i migliori anni della mia vita a fornire risposte o anche solo interrogativi logici a chi non ne vuole, perché a vent'anni - beato lui - sa già tutto.

Inutile dire che il quadro è deprimente: nessun amore per i fatti oggettivi, nemmeno quelli auto-evidenti di un filmato video.
Nei loro ragionamenti la logica è semplicemente assente, o del tutto asservita alla politica: questo rende il loro compito molto più semplice del mio.
Spero solo che, banalmente, io li abbia giudicati male.
Del resto, non essendo come loro, posso permettermi il lusso di essere imperfetto.

Cio' premesso, proviamo ora a rispondere a questa selva di luoghi comuni.
Ci vorrà un po', temo: un luogo comune è come uno slogan e si formula in cinque minuti. Una verità richiede un po' più tempo e qualità nelle argomentazioni.

Uno: Nel caso Mavi Marmara, il TG4 ha difeso Israele! Sono dei venduti al soldo americano e sionista!
Risposta:
Tutti sappiamo che il TG4 è obiettivo come io ho un guardaroba di kefiah nel mio armadio...
Ciò nonostante, il caso conta. Traduco: va da sé che Fede sarà sempre allineato alle posizioni di Berlusconi, ma questa volta - per un puro caso - le posizioni del governo sono coerenti con quanto effettivamente emerge dai video.
Cose che capitano anche ai peggiori TG. :-)
Sapete come si dice: anche un orologio fermo, due volte al giorno, ha ragione.
Ora, resta da vedere se - per puro spirito di contraddizione politica - vogliamo asserire che Fede ha torto persino quelle rarissime volte che, per un semplice scherzo del destino, gli capita di avere ragione.

Due: Quelli della Mavi Marmara andavano a portare aiuti ad una popolazione sigillata da mare e da terra da un blocco militare delle merde sioniste che dura da più di 2 anni!
Risposta:
Come ho già puntualizzato in un mio precedente post, il blocco totale israeliano non riguarda affatto ne' viveri, ne' medicine, ne' beni di prima necessita', che possono entrare in quantità e tipologie illimitate. Riguarda solo alcuni tipi di carburanti (non tutti: il diesel è ammesso), alcuni tipi di fertilizzanti (quelli esplosivi, come quelli a base di nitrato di potassio), ed alcuni materiali metallici e plastici. La ragione per cui questi materiali non possono entrare a Gaza è perché con questi materiali si possono costruire armi.

Se l'obiettivo dei pacifisti fosse stato davvero quello di portare aiuti alla Striscia di Gaza, avrebbero semplicemente usato i valichi via terra consentiti.
Nessuno li avrebbe fermati e nessuno glielo avrebbe impedito: ci sono decine e decine di ONG, anche arabe, che ogni settimana utilizzano quegli stessi valichi.

Ma il loro scopo, in realtà, era un altro: loro volevano dimostrare che era possibile far arrivare un carico non ispezionato nel porto di Gaza, per ragioni che di umanitario avevano poco e di strategico, invece, molto.
Israele, dal canto suo, doveva dimostrare che non era possibile, per le stesse identiche ragioni.

Lo ha spiegato e ripetuto il portavoce del Governo Israeliano in TV: nella stiva di una nave si possono trasportare materiali bellici molto, molto più pericolosi che in uno stretto tunnel scavato alla buona sotto il confine con l'Egitto.
Ora, con l'Iran e la Siria che vogliono egemonizzare il Medio Oriente e sono sempre pronte a fornire armi e con il Pakistan che ha addirittura l'atomica (l'ha fatta esplodere sottoterra in un test qualche anno fa), far arrivare un carico non ispezionato ad Hamas è semplicemente fuori discussione.
O forse certa Destra e certa Sinistra italiane pretenderebbero che Israele corresse serenamente il rischio?
Che razza di pretesa sarebbe?

Tre: I Palestinesi lanciano dei razzi con la potenza di un Pallone di Maradona contro chi gli ha distrutto e levato tutto!
Risposta:
Un razzo Qassam è un arma rozza, ma letale: i razzi Qassam hanno ucciso diverse volte (altro che "O Pallone 'e Maradòna"!) e sono progettati per essere realizzati con materiali "civili", quelli ancora disponibili quando è in atto un blocco nell'importazione di armi industriali. Un razzo Qassam è troppo rudimentale per essere preciso (per fortuna!), per cui non trova uso in operazioni militari "convenzionali", ma serve comunque ad uccidere civili e terrorizzare i sopravvissuti.
Ricordiamo che nell'inverno del 2008-2009 fu proprio un razzo Qassam caduto troppo presto per un errato calcolo balistico degli uomini di Hamas a causare dei morti in una scuola di frontiera palestinese nella striscia di Gaza. Altro che i petardi di Natale.

Un razzo Qassam è composto, essenzialmente, di un vettore fatto con grossi tubi in metallo o in materiale plastico PVC spesso, dei fertilizzanti come propellenti ed un ogiva contenente del materiale esplosivo e circa 200 schegge di metallo, per massimizzare l'effetto letale della deflagrazione.
Certo, non è la bomba atomica (e menomale!), ma se io fossi un ragazzino con la kefiah o un naziskin con gli stivaloni, non vorrei trovarmi a meno di 15 metri da uno di questi cosi, quando esplode. E me ne starei ben riparato dietro un muro spesso, anche.
Considerate anche che, nei sei mesi precedenti alle operazioni israeliane a Gaza, sulle città di confine ne arrivano una media di cinquanta al giorno.

Il fatto che ci siano state relativamente poche vittime dipende da una serie di fattori:
  • I razzi Qassam non hanno ogive potenti;
  • I razzi Qassam sono imprecisi;
  • Gli attivisti di Hamas, sul piano delle competenze balistiche, lasciano a desiderare peggio dei razzi Qassam;
  • La popolazione delle città di frontiera è addestrata a raggiungere il più vicino rifugio entro e non oltre una manciata di secondi (considerate che dal lancio all'impatto di un razzo passa solo qualche minuto: quindi è meglio scattare come molle o sono cazzi. Fatelo cinquanta volte al dì in media, giorno e notte, e poi ne riparliamo).
Senza contare che l'Iran ha recentemente dotato Hamas anche di alcuni missili Graz di fabbricazione russa, molto più insidiosi.

Quanto al "distrutto e levato tutto", ad di là del fatto che i nonni degli shahid di Hamas si sono arricchiti vendendo catapecchie a peso d'oro a ricchi immigrati invasati di sionismo solo perché queste sorgevano in luoghi biblici (e adesso le vorrebbero indietro gratis, anche se al posto delle catapecchie ci sono intere città con tanto di infrastrutture primarie e secondarie), io mi domanderei anche: quanto spende Hamas per migliorare le condizioni di vita dei Palestinesi?
Negli attuali territori sotto controllo palestinese, le infrastrutture che esistono (strade, ospedali, eccetera) sono state realizzate praticamente tutte dagli Israeliani o dalla comunità internazionale. Se Hamas avesse a cuore il proprio popolo, invece di usarlo come scudo umano lanciando i razzi Qassam dai cortili delle abitazioni civili e tenendo le riunioni dello Stato Maggiore nei reparti di pediatria degli ospedali, pianificherebbe ed attuerebbe progetti di sviluppo regionale e di institutional building, come fanno i Paesi che vogliono crescere davvero.
Pioverebbero su di loro miliardi di dollari pubblici della cooperazione internazionale e i capitali privati.
Invece, Hamas spende tutto per comprare o costruire armi da usare contro la "Bestia Sionista", quando gran parte del popolo della "Bestia" - statene certi - di tutto ha voglia fuorché di tirare ancora per le lunghe la "questione palestinese".

Quattro: In acque internazionali non si può mandare avvertimenti ne' abbordare nessuno, a meno che non sei un terrorista o pirata.
Risposta:
E certo, così una nave che trasporta un carico imprecisato è libera di attraccare e scaricare la stiva dove le pare.
Le ispezioni in acque internazionali sono ammissibili, quando il natante manifesta, nelle comunicazioni o nei fatti, l'intenzione di attraccare in un porto dichiarato off-limits.
Internet esiste apposta: non usatelo solo per i siti porni.
Inoltre, se è in pericolo la sicurezza nazionale, è illegittimo fare tutto quanto è possibile, senza arrecare danni non necessari a terzi?

Cinque: L'incolumità dello stato israeliano è direttamente proporzionale all'annientamento del popolo palestinese.
Risposta:
Tipico esempio di disinformazione di komunisti kombattenti kol K: è esattamente il contrario ed i fatti parlano da soli.
Persino quando Israele è legittimato a difendersi, come nel caso Mavi Marmara, viene isolato a livello internazionale!
Il momento migliore, sul piano della credibilità internazionale, nella breve storia di Israele è stato l'anno del Nobel per la Pace a Rabin e Arafat, dopo che Rabin decise lo sgombero unilaterale dai territori occupati dai coloni.
Quello non fu un grande anno, per Hamas. :-)

Sei: Hamas è stata democraticamente eletta nella striscia di Gaza nella stessa maniera di quei macellai del governo israeliano o di quel delinquente di Bush in America.
Risposta:
Hamas è, nei fatti, un clan mafioso. Forse eletto regolarmente, ma che ha già fatto capire che non autorizzerà elezioni sino a quando le condizioni non lo permetteranno (leggi: quando saranno sicuri di vincere loro).
Sono le stesse promesse dei dittatori di tutto il mondo.
Per darvi un esempio di quanto Hamas abbia a cuore la democrazia, pensate che durante l'operazione militare israeliana a Gaza, l'anno scorso, Hamas ha dato l'ordine ai suoi di sparare ai membri della fazione rivale Al Fatah (quella vicina all'eredita' di Arafat), per toglierli di mezzo e dare la colpa agli Israeliani.
Magari per voi questi sono metodi democratici, ma a me sembrano più sistemi da Al Capone.
Israele, dal canto suo, è una democrazia parlamentare, con una miriade di partiti ("ogni Ebreo è un partito", ti dicono là), eletti col sistema proporzionale, come si faceva da noi ai tempi della Prima Repubblica.
Ed è rimasta una democrazia nonostante tutti i problemi che ha dovuto e che deve affrontare.
Noi Italiani saremmo già scivolati nel fascismo: in passato, lo abbiamo fatto per molto meno.
Certo, è una democrazia "tosta", ma deve esserlo. Se no, sarebbe già scomparsa.

Sette: Trovo quantomeno razzista fondare l'identità di un paese sull'unica religione di razza (si é ebrei solo per nascita...la conversione é una trafila lunghissima e che comunque non ti porta mai ad essere veramente ebreo).
Risposta:
Israele è sì la terra degli Ebrei (l'unica al mondo) ma è uno stato laico, in cui la libertà di culto è garantita dalle Leggi Fondamentali.
Provate invece ad aprire una chiesa nella striscia di Gaza: auguri. Ricordatevi però di lasciarmi prima un indirizzo per la corona di fiori.

Quanto alla trasmissione della condizione ebraica, non essendo io né Ebreo né esperto di questioni religiose (sono agnostico), mi devo astenere.
Io sapevo (ma mi occorrerebbero conferme) che una sorta di "sinodo" dei rabbini negli Anni '70 aveva stabilito che uno è Ebreo se sua madre è Ebrea; cioè che l'ebraicità si trasmette per parte di madre.

Quanto alle trafile per la conversione, non ne so nulla.
Vi ricordo però che uno può diventare Musulmano in dieci minuti, con una brevissima cerimonia.
Ma se dopo ci ripensa, è peccato di apostasia; e l'apostasia nell'Islam è punita con la morte. Ogni tanto, le cronache dei giornali ce lo ricordano.

Otto: Israele è un Paese con l'intera popolazione militarizzata, un Paese che erige muri per difendersi.
Risposta:
Figlia bella (questa era una ragazza che scriveva), che ti devo dire?
Quando sono cazzi, sono cazzi.
Gli Israeliani fanno tutti il servizio militare (tranne gli ortodossi, che anche per questo vengono guardati male dagli altri): le donne per venti mesi e basta, mentre gli uomini inizialmente per tre anni, e poi ancora vengono richiamati per un mese l'anno sino al compimento del 40esimo anno di età (mi pare).
Tutto questo costa moltissimo; soldi che potrebbero essere spesi in modi diversi e - non mi pare che serva dirlo, ma non si sa mai - non fa piacere proprio a nessuno, specie ai soldati.
Lo stesso dicasi per il muro. A nessuno piace stare dietro un muro.
Personalmente, trovo che nessun muro sia mai servito nella storia, nemmeno quelli che costruivano i comunisti, per cui alla fine ritengo che Israele lo tirerà giù.
Ma hanno comunque diritto di provarci, per proteggersi.

Nove: Fino a che punto questa esigenza di "difendersi" può legittimare lo sprezzo dei più elementari diritti umani e delle convenzioni internazionali?
Risposta:
A parte che non ricordo bene in quale documento delle "convenzioni internazionali" o statuto dei "diritti umani" è ammesso usare dei poveri disperati per farsi saltare in aria negli autobus e nei mercati israeliani, o tirare razzi sulle palazzine delle case civili dei villaggi israeliani di confine, ma se uno chiedesse a te fino a che punto sei disposto ad arrivare per non farti ammazzare, tu che risponderesti?
"Fino a dove è necessario", ovviamente.
Perciò che razza di domanda è, scusa?
Se uno venisse da te e ti dicesse: "Senti maaa, ti posso ammazzare per rivendicare le mie istanze di popolo?" tu glielo lasceresti fare, forse?

Dieci: che senso ha fare i conti in tasca e contare i peli del culo ad ogni episodio politico sociale nel contesto palestinese per poi fare SILENZIO sullo schiacciasassi militare economico e mediatico di quel regime di assassini chiamato Israele?
Risposta:
Israele uno schiacciasassi mediatico? :-D
Ma se i media gli danno in testa persino quando ha ragione da vendere!
Persino la Reuters si mette a truccare le foto per andare "contro" Israele. All'anima dello schiacciasassi...! :-D
Per essere uno schiacciasassi mediatico - lo Stato di Israele se lo lasci dire - se la cava davvero da schifo.
Quanto al "fare i conti in tasca", tu cosa proponi, sentiamo?
Lasciamo chiunque libero di fare qualsiasi cosa contro Israele ed asteniamoci dal giudicarla?
E i diritti alla sicurezza della gente che vive e lavora in territorio israeliano?
Questo Israele è ovvio che non può consentirlo: se hai un minimo di onestà intellettuale, ammetterai che non lo consentiresti mai neanche tu.
Io dico, invece: basta usare due pesi, due misure. Israele uccide dei "pacifinti" che attaccano i soldati a sprangate? Mostri sionisti! Hamas fa saltare un kamikaze in un mercato e fa una strage di innocenti? No, qui è diverso, questo è un atto legittimo di guerriglia...
Ecco. Partiamo da qui: evitiamo certe distinzioni "di comodo".

Undici: si starnazza sull'aggressione di pacifici militari israeliani che pacificamente assaltavano una nave straniera in acque internazionali armati fino ai denti e che per aver subito qualche LEGITTIMA sprangata, visto che i pirati erano loro, hanno giustamente ammazzato 9 persone e ferite altre...
Risposta:
Se avessero "assaltato" la nave, avrebbero usato i cannoni o i siluri. Avevano tutti i mezzi per affondare la nave e tanti saluti ai "pacifinti".
Invece, come mostrano i video, si sono calati dall'alto per prendere il controllo del natante e condurlo al porto di Ashtod per i controlli, la sola cosa che interessava agli Israeliani. Lo avevano pure preannunciato via radio. E hanno fatto esattamente lo stesso con le altre nove navi.
Che razza di "assalto" sarebbe?
Come se io prima di rubarti il motorino, ti chiamassi sul cellulare per dirtelo; poi, verificato che non ci sono esplosivi nel bauletto, te lo restituissi.
I soldati nemmeno hanno toccato il ponte, che i "pacifinti" li hanno presi a sprangate.
Quanto alle "legittime sprangate", vorrei vedere te prendere sprangate da uno che ti dice "Non mi puoi sparare: le mie sono sprangate legittime" poi e riparliamo.
Se aggredisci a sprangate, molotov e coltellate degli uomini armati, che ti aspetti di ottenere, in cambio? Carezze, forse?
Molti dei morti, del resto, erano attivisti fondamentalisti: hanno cercato volutamente la provocazione, alcuni con l'intento di morire da martiri. Anche di questo ci sono ampi riscontri su San Internet.

Dodici:
'Sto pallone gonfiato delle terre comprate è il caso di sgonfiarlo 1) perché si tratta di neanche 1/10 dell'estensione attuale occupata da Israele. Praticamente i primi insediamenti a Jaffa e intorno Gerusalemme. 2) non si è visto mai che una nazione nasca con il semplice accumulare terre acquistate...sarebbero bravi tutti. E per piacere evitiamo la solita fola del 'deserto' visto che era una regolare prefettura ottomana.
Risposta:
Quando fu fondato il moderno Stato di Israele, nel 1948, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Palestina era un Protettorato Britannico, non una prefettura ottomana...
La città di Tel Aviv, la seconda e la più moderna città israeliana, circa 400mila abitanti oggi, è stata costruita su di un terreno acquistato dagli Inglesi da parte di una Cooperativa edilizia ebraica. Ci sono anche delle foto dell'epoca, in cui si vede un "branco di futuri luridi inquilini sionisti" posare... Su un terreno brullo ed arido che diventerà una delle città più vitali e dinamiche del Medio Oriente. Ci sono le carte, ci sono le foto, c'è tutto.
Con Haifa e Gerusalemme che hai citato tu, hai già le tre città più grandi del Paese, ed hai fatto una parte significativa della popolazione. Ti ricordo che, pur essendo una nazione, la superficie complessiva di Israele è solo un po' più grande di quella della Puglia; ma Israele, per una parte non trascurabile, è desertica.
Io ci sono stato. Altro che "la terra del latte e del miele"!
Dio, gli Ebrei, li ha fregati: secondo me, ci sono gli estremi per una rescissione contrattuale. :-)

Poi, certo, ci sono anche terre conquistate: prendi le Alture del Golan, quelle che il presidente Giorgio Napolitano vorrebbe che Israele restituisse alla Siria ed al Libano (grande idea: cosi' quando gli Hezbollah lanciano i loro razzi contro le città israeliane, possono prendere meglio la mira e disporre di una gittata adeguata).
Israele le ha conquistate nel 1967 con la Guerra dei Sei Giorni, ma potrebbe perderle, con un'altra guerra.
Le guerre spostano i confini e cambiano lo status quo.
Ma è vero: non esiste un solo Paese - eccetto quelli piccolissimi - che sia nato senza conquiste militari.
Ma perché sarebbero illegittime solo quelle di Israele, questo proprio non si capisce.

Tredici: Israele non è una nazione ma semplicemente una gigantesca operazione geopolitica!
Risposta:
E perché, è mai esistita nella storia una Nazione Palestinese, forse?
Questa Nazione Palestinese non è forse un'operazione geopolitica?
Hai mai sentito parlare, prima degli Anni '70, di Stato di Palestina?
Che differenza c'è?
Vedi? Sempre due pesi e due misure.
Cosi' non si arriva da nessuna parte.
Ai Palestinesi tutto è lecito, mentre ad Israele non è lecito nulla.
Per gli Ebrei è lecito solo morire. Come ai tempi di Auschwitz.
Bravo: Hitler sarebbe fiero di te.

Quattordici: Se qualcuno "vuole solo esistere" e, per farlo, butta a mare chi stava prima di lui, per quanto mi riguarda può legittimamente essere spazzato via.
Risposta:
Su chi "c'era prima" si potrebbe discutere a lungo. Prima c'erano gli Ebrei(!), che - per la verità - hanno continuato sempre a vivere in Palestina, nei secoli, nonostante varie diaspore, ben prima che sorgesse un "Movimento Sionista" definito tale.
Chiedetevi perché.
Perché esiste ed esisterà sempre un legame indissolubile tra la Palestina ed il popolo ebraico.
Mandarli via di lì è come pretendere di cacciare gli Arabi da La Mecca: un nonsenso storico e sociologico.

E comunque, fino a prova contraria, è Hamas che vuole "buttare a mare" gli israeliani, non il contrario.
Se Israele volesse davvero annientare i Palestinesi, potrebbe farlo in breve tempo, vista la sua schiacciante superiorità militare.
Invece lo Stato di Israele si limita a difendersi: vuol solo vivere al sicuro, non fare pulizia etnica, come vi raccontano sui giornali di Sinistra.
Volesse fare davvero pulizia etnica quale vantaggio geopolitico avrebbe nel farla con il contagocce?
Sperare che Siria ed Egitto non se ne accorgano, forse?
In realtà, la maggior parte degli Israeliani e, credo, pure dei Palestinesi, di tutta 'sta guerra non ne può più.
E, per quel che mi riguarda, che si decida per i "due stati, due popoli" e buonanotte.

Quindici: nessuno dei soliti sofisti e (molti sono i prezzolati) si straccia le vesti sulle continue estromissioni demolizioni repressioni e violazioni perpetrate quotidianamente sui palestinesi a Gaza e in Cisgiordania da Israele. Che secondo le regole del vivere civile occupa militarmente e illegalmente territori non suoi da decenni.
Ora se si tiene presente questo contesto sempre e continuamente, allora possiamo parlare del fatto particolare di turno ma, a questo punto, visto sotto una luce veramente obiettiva.
Risposta:
E - in sprezzo delle stesse regole del vivere civile - nessuna spedizione pacifista è mai partita per il Darfur a dare sostegno alle popolazioni massacrate dai Janjaweed musulmani. Né in Eritrea. Né nelle guerre etniche del Congo. La ragione è semplice: quelle morti, benché numericamente superiori a quelle della Palestina, non servono al vero scopo, che è fare politica anti-americana.

Se davvero l'obiettivo fossero la pace, la legalità e la liberazione degli oppressi, queste aree del mondo sarebbero di gran lunga più centrali nell'azione svolta dai cosiddetti "pacifisti".
Ma non è affatto così.

Perciò non illudetevi: dei Palestinesi e degli Israeliani in sé non frega un cazzo a nessuno, nel mondo. Né agli stessi arabi, né alla Sinistra radicale italiana, né agli Americani.
Questo è solo lo strascico di contrapposizioni che si sono originate ai tempi della guerra fredda, quando l'America usava Israele come cuneo nel Medio Oriente e l'URSS cercava di spazzarlo via armando e/o finanziando l'OLP, la Siria, la Giordania e, ai tempi del presidente Nasser, anche l'Egitto.

Gli Israeliani sono odiati da tutti, in Medio Oriente, perché tutti i paesi confinanti vogliono estendere la propria egemonia nell'area: per questo "usano" quei poveretti dei Palestinesi.
Che gli altri Paesi arabi non importi niente dei Palestinesi, ve ne accorgete da come li trattano, quando li hanno in casa: peggio dei cani, mentre in Israele ci sono migliaia di Palestinesi che o vivono e lavorano, oppure lavorano e basta e quindi si sobbarcano quattro check point al mattino ed altrettanti alla sera, facendo i pendolari dalla Cisgiordania.
In altri paesi del Medio Oriente, i Palestinesi non possono avere un lavoro, o non possono avere una casa o - addirittura - nemmeno possedere beni: trattati peggio dei cani. Altro che chiacchiere.

Sedici: Israele non ha nemmeno una Costituzione.
Risposta:
Errato. La Gran Bretagna, il più antico paese democratico del mondo, non ha una Costituzione (ma non per questo non è una nazione democratica; anzi).
Israele ha nove Leggi Fondamentali, che - nel quadro del sistema giuridico - sono documenti scritti che hanno sia il contenuto che il rango di una di costituzione.
In pratica, è la stessa cosa, solo che la costituzione è un documento unico approvato "tutto insieme", mentre le nove Leggi Fondamentali (che stabiliscono il ruolo del Parlamento, quello del Governo, i diritti dei cittadini, eccetera) state definite ed approvate una alla volta, in tempi diversi, nell'arco di 40 anni.
Scelta logica per un Paese che, prima di darsi un'identità "finale", ha scelto di ricevere i segnali della storia.
Ad ogni modo, l'avere o meno una costituzione non vuol dire nulla sul piano della democraticità di un Paese: la Siria, uno dei Paesi più fascisti del mondo, ha una costituzione; come ce l'aveva l'Iraq di Saddam Hussein.
La Gran Bretagna, come già detto, no.

Diciassette: Parlando poi delle varie nakba, mi dispiace, ma ad iniziare la faida sono stati i sionisti.
Risposta:
Questa - scusate - è ignoranza pura. Bisogna avere le fette di prosciutto sugli occhi e nelle orecchie per non aver mai sentito parlare delle decine e decine di volte nella storia in cui i Musulmani hanno oppresso, privato dei beni, espulso o ammazzato gli Ebrei. E pure i Cristiani, dall'altra parte.
O credete forse che sia cominciato tutto con Hitler?
Come credete che ci siano arrivati gli Ebrei, ad esempio, in Italia? Molti sono Sefarditi espulsi dalla Spagna (editto di Isabella di Castiglia).
Altro che "hanno cominciato i Sionisti".
Per poter "cominciare" dimenticate che ci vuole uno Stato ed un esercito.
Dai tempi dei Romani sino al 1948, gli Ebrei non hanno mai avuto uno stato.
E allora, se hanno cominciato loro, mi dite come la facevano, questa "oppressione"?
Tiravano le papaline all'uncinetto alle orde dei saraceni?

Vi saluto con un cenno della testa, perché le braccia mi sono cadute,

(Rio)

PS. Due anni e mezzo dopo, sempre su questo blog, ho pubblicato un aggiornamento intitolato "Principali luoghi comuni su Israele e i Palestinesi".