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domenica 7 febbraio 2010

Perché io sono a favore del nucleare in Puglia.


Ciao.
Si fa un gran parlare di realizzare una centrale nucleare in Puglia: è in atto una sorta di braccio di ferro tra Governo Berlusconi e Regione Puglia, si mette in giro il solito carosello di informazioni, alcune ragionevoli, la maggior parte invece no, con internet invasa da spot elettorali travestiti da documenti scientifici ecologisti, video-lettere di Vendola, e chi più ne ha più ne metta.
Il problema di fondo – e qui non posso non ripeterlo per l'ennesima volta – è che a nessuno o quasi interessa davvero capire come stanno veramente le cose: tutto è strumentale, tutto è volto all'annientamento, anzi, al totale annichilimento dell'avversario politico, con buona pace della verità scientifica e del buon senso.
Sul nucleare si è detto tutto ed il contrario di tutto e, a giudicare da quanto sostenuto da alcuni documenti che circolano in rete, costruire una centrale nucleare – anche se con i criteri più moderni – equivarrebbe ad innescare una bomba atomica con un timer difettoso, pronto a deflagrare in qualsiasi istante, oppure a iniettare acqua pesante direttamente nelle condutture dell'Acquedotto Pugliese.
Con uno scenario così apocalittico, va da sé che chiunque sostenga la soluzione nucleare sarebbe solo un affarista senza scrupoli, uno che venderebbe l'ambiente, il futuro delle giovani generazioni e la sua stessa madre, pur di fare un buon affare tra gli amici di Berlusconi; ciò anche se “amico di Silvio” questi non lo è per niente.
Pertanto, mi sia permesso di sintetizzare in breve le principali accuse rivolte al nucleare e le mie risposte a tali accuse.

1.
Il nucleare è altamente inquinante.

Il punto non è solo se il nucleare sia inquinante; bisogna chiedersi se sia più o meno inquinante rispetto a che cosa. Confrontato con le forme tradizionali di produzione dell'energia elettrica, cioè quelle che prevedono la combustione di idrocarburi (petrolio, metano, derivati, ecc.), una moderna centrale nucleare – a parità di livelli di inquinamento – produce molta più energia elettrica, ed ad un costo molto più basso. Attenti, nel fare il computo dei livelli di inquinamento, ad includere tutti i passaggi: il problema non è soltanto quanti gas di combustione generi una centrale a petrolio, ma anche quanto sia necessario inquinare l'ambiente soltanto per estrarre petrolio, farlo arrivare sino a noi e pre-trattarlo per la combustione.
Ma anche gli stessi gas di combustione non sono da sottovalutare: lo sanno bene gli operai di Brindisi che si sono ammalati negli Anni '70, '80 e '90 per aver inalato gas velenosi, tra cui le cosiddette “catene aromatiche”, che detto così sembra quasi un bel termine, peccato solo che ti venga il cancro.
Questa idea infantile che – se cancelliamo il nucleare dalla nostra regione – ci libereremo dal problema di inquinare producendo energia elettrica in Puglia non ha alcuna base scientifica.
Vogliamo ricordare, a titolo d'esempio, che il recente spiaggiamento di diversi capodogli sull'istmo di Varano sarebbe – si dice – legato alle indagini geologiche di multinazionali petrolifere nel basso Adriatico?
Dove sarebbe tutta questa “ventata di ecologia felice”, nei sistemi tradizionali di produzione dell'energia? Non sarà forse che – semplicemente – il termine “centrale nucleare” sia più roboante ed invochi scenari da Hiroshima, rispetto al mio mite e subdolo “centrale elettrica tradizionale”?
La verità è che, ad oggi, per produrre i grandi quantitativi di energia di cui una regione ha bisogno, è necessario – in una qualche misura – inquinare. Poi, uno può pure dire “compro l'energia elettrica dagli altri, così non inquino”, ma questo significa solo “sbolognare” l'inquinamento agli altri. In un sol colpo, dall'ecologia all'egoismo.

2.
Non abbiamo bisogno del nucleare: la Puglia copre già tutto il fabbisogno di cui ha necessità e, per i fabbisogni futuri, si può puntare sulle fonti alternative (pannelli fotovoltaici, eolico, eccetera).

La Puglia copre il proprio fabbisogno attuale di energia con sistemi tradizionali altamente inquinanti. Noi stiamo già inquinando molto più del necessario adesso. Una centrale nucleare moderna produrrebbe molta più energia ed a costo più basso, inquinando meno di quanto non accada oggi. E coprirebbe anche ogni fabbisogno futuro.
L'idea, poi, di utilizzare le fonti alternative non è in realtà praticabile, allo stato attuale.
Ad oggi, infatti, le cosiddette fonti alternative sono, nel migliore dei casi, fonti complementari.
Non puoi ancora fondare un modello di sviluppo su di esse, purtroppo.
Il giorno in cui sarà possibile coprire il fabbisogno attuale e futuro di una regione come la Puglia con l'eolico o il fotovoltaico, io sarò il primo della fila a chiedere di buttare via il progetto nucleare. Ma per adesso, e per chissà quanti decenni ancora, dovremo contare sulla migliore alternativa in circolazione che è, a conti fatti (secondo me), il nucleare moderno.

3.
Il nucleare è pericoloso e può causare disastri ambientali come quello di Černobyl. Non non vogliamo essere da quelle parti, quando accadrà di nuovo.

Si tratta di un'affermazione sbagliata ed illusoria.
Sbagliata perché quello di Černobyl era un impianto molto vecchio, curato con manutenzioni approssimative (ricordiamo che era una centrale dell'URSS, curata con il consueto grande rispetto per la sicurezza dei lavoratori e l'amore per l'ambiente che caratterizza tutti i governi totalitari).
Una centrare costruita oggi sarebbe una cosa ben diversa.
Illusoria perché noi siamo circondati da centrali nucleari: ce ne sono diverse in Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Slovenia... Come evidenziato dalla mappa, ce ne sono oltre 140 funzionanti nella sola Europa, 439 nel mondo. Quattrocentotrentanove! Se si verificasse un incidente ad una di queste 439 (e alcune sono vecchie ed andrebbero chiuse), cosa fa credere gli anti-nuclearisti che ce la caveremmo solo perché da noi il nucleare non c'è? Forse le nuvole di gas radioattivi si fermano al confine?

Posto che corriamo molti più rischi a vivere vicini alle centrali vecchie degli altri che a costruirne una moderna noi, è davvero il caso di continuare a pagare (cara!) la corrente elettrica che Francesi, Svizzeri e Sloveni producono a basso costo col nucleare, piuttosto che metterci a posto realizzandone una noi?

Saluti,

(Rio)