GA_TagManager_Container

lunedì 8 dicembre 2008

Allucinogeni e Psicoterapia (3)


Gary Fisher in una foto di fine Anni '90





[Per la premessa sull'LSD, l'introduzione al progetto e le fonti originali americane, si vedano la note "Allucinogeni e psicoterapia (1) e (2)". Il link al post finale è (4).]

Il caso di Jenny, nove anni.
Per Jenny si resero necessarie otto sessioni, distribuite in un periodo di tempo di sei mesi.
Il suo QI all'eta' di cinque anni era di 82 (elevato per quell'eta', ndt), possedeva una buona abilita' verbale ed il suo comportamento era impulsivo, erratico ed imprevedibile.
Era spesso molto aggressiva nei confronti degli altri bambini, specie di quelli piu' piccoli, e li attaccava con cattiveria senza essere stata prima provocata.
Tale aggressivita' si manifestava non accompagnata da alcuna partecipazione emotiva, ne' associata a rabbia o a ritorsione. Assumeva anche un atteggiamento molto "orale", mangiava qualsiasi cosa le riuscisse di ottenere e cercava di masticare anche oggetti non commestibili.
Inoltre, faceva proposte di natura sessuale ai maschi adulti.
Era socialmente isolata, non comunicava con alcuno e manifestava una spiccata incapacita' a stabilire rapporti significativi con chiunque, sia bambini che adulti.

Le prime sessioni di Jenny erano caratterizzate dalla sua tendenza a rivivere gli abusi sessuali subiti, oltre che dai sentimenti di paura, allerta ed ambivalenza manifestati in risposta alle attenzioni che riceveva.
Jenny regrediva allo stadio della prima infanzia, e dava ripetutamente prova di bisogno di affetto da parte di sua madre e della rabbia per il fatto di non essere stata adeguatamente accudita (entrambi i genitori erano alcolizzati).
Era estremamente aggressiva sul piano verbale e piu' volte si rese necessario tenerla a lungo legata, per via della sua tendenza a mordere, graffiare, tirare pizzichi, dare calci ed attaccare in vari modi il personale.

Nella maggior parte del tempo in cui mostrava comportamenti visibili all'esterno, il suo grado di partecipazione emotiva era piuttosto limitato, mentre altre volte urlava e strillava, manifestando conflittualita' in relazione alle regole del Reparto sull'uso della toilette ed alle "battaglie di potere" ad esso collegate.

Nelle sessioni successive, Jenny divenne molto piu' stabile e comincio' ad esprimere verbalmente il proprio odio nei confronti sia dei maschi che delle femmine, manifestando il proprio desiderio di uccidere neonati e bambini.

Con il tempo, tuttavia, i mutamenti nel comportamento di Jenny all'interno del Reparto divennero evidenti.
Le sue capacita' affettive divennero piu' normali e Jenny sviluppo' un rapporto d'amicizia con un'altra paziente, una ragazzina dodicenne.

I suoi comportamenti aggressivi ed imprevedibili nei confronti dei bambini piu' piccoli cessarono del tutto.
Jenny si mostro' molto piu' interessata a svolgere attivita' con gli altri bambini e ad interagire con il personale adulto del Reparto.

Comincio' a vedere se stessa come una persona piu' matura e questa nuova identita' e percezione di se' le fu molto gradita. Prese a frequentare la scuola e si dimostro' capace di inserirsi e di fare bene in quel contesto.

I suoi cambiamenti si rivelarono tali al punto che gestirla non fu mai piu' un problema.

L'articolo continua (qui).
- - - - - - - - - - -
Traduzione di Rio
Link alla fonte originale in inglese: http://www.maps.org/news-letters/v07n3/07318fis.html