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sabato 21 gennaio 2012

Reimmatricolazione di un'auto italiana in Gran Bretagna

Salve.

Ho avuto la "fortuna" di vivere l'intera procedura per la re-immatricolazione di un'auto con targa italiana (una BMW) in Gran Bretagna.
Riporto i dettagli qui di seguito, casomai qualcuno fosse interessato.
Allora, prima cosa: se potete, evitatelo. Vendetevi l'auto e compratevene una in Gran Bretagna.  :)
Quando avrete letto la procedura, capirete perché.
Ciò premesso, possiamo suddividere la procedura in quattro fasi.



PRIMO: ottenere dalla VCA (Vehicle Certification Authority) il certificato denominato British Type of Approval

E' un certificato che attesta che il veicolo è conforme ai requisiti per circolare in Gran Bretagna e si rende necessario perché un italiano ha un'auto con volante a sinistra, omologata per circolare in "continente".
Per ottenere il British Type Of Approval, purtroppo, si devono fare una serie di lavori all'auto e spedire una dichiarazione con la copia della fatture dei lavori alla VCA.
I lavori richiesti sono:

A. il tachimetro deve indicare la velocità sia in miglia che in km orari, e l'indicazione in mph deve essere più grande di quella in km/h. Questo lavoro uno se lo scansa se ha la fortuna di avere un'auto con il tachimetro digitale che può essere impostato per indicare la velocità in miglia orarie con un semplice settaggio del guidatore. Il contachilometri, invece, può anche restare in km: non è un requisito. Il fatto che il tachimetro sia regolabile non può essere autocertificato. Deve risultare dalla documentazione ufficiale del veicolo.

B. i fari anteriori devono avere la luce anabbagliante sinistra più profonda della destra (in Italia, ovviamente, è il contrario). E' espressamente vietato cercare di risolvere la cosa con semplici adesivi da apporre sui vetri dei fari. Questi lavori possono essere evitati se l'auto ha l'altezza dei fari regolabile non insieme, ma  indipendentemente l'uno dall'altro. Sono pochissime le auto che lo permettono.
Il fatto che i fari siano siano regolabili indipendentemente l'uno dall'altro non può essere autocertificato. Deve risultare dalla documentazione ufficiale del veicolo. In alcuni casi, i fari possono essere scambiati dall'elettrauto (servirà la fattura con indicazione dei lavori) così che il destro, in Italia più profondo, viene montato a sinistra e viceversa.
Nel caso peggiore, ahimè, non si possono scambiare e bisogna sostituirli entrambi con i corrispondenti ricambi inglesi. E sono soddisfazioni...!  :-/

C. la luce retronebbia posteriore, se (come quasi tutti) è una sola collocata sulla destra, bisogna farsela spostare a sinistra (di nuovo, serve la fattura con indicazione dei lavori). Se invece l'auto ne ha due, sui due lati, o se ne ha una sola al centro (ma proprio al centro!), si può lasciarla com'è. Di nuovo, ciò deve risultare dalla documentazione ufficiale dei veicolo, non può essere autocertificato.

Fatti i lavori, bisogna compilare un modulo, pagare una tassa ed inviare tutto alla VCA. Dopo circa due settimane, la VCA rilascia e spedisce il British Type Of Approval e può anche chiedervi un appuntamento per visionare il veicolo (ma non lo fa quasi mai).


SECONDO: Assicurazione britannica e test di sicurezza stradale / revisione veicolo britannico

Si deve portare l'auto a sostenere un MoT test (il test di sicurezza stradale / di revisione inglese), in uno dei moltissimi MoT test centres (molti meccanici lo sono) e lì vi daranno un certificato di superamento, oltre che provvederanno a registrare il superamento nel database del Ministero dei Trasporti.
Si deve ottenere anche una polizza assicurativa rilasciata da un assicuratore britannico; e qui sono dolori, perché quasi nessuno assicura un'auto che ha ancora una targa straniera. Io ho trovato solo Zurich e mi hanno chiesto molto più d'una polizza RC normale, ma tant'è.
Senza assicurazione BRITANNICA (non italiana con carta verde!) e senza MoT non si può passare al passo successivo.


TERZO: la DVLA (cioè la Motorizzazione Britannica)

Al British Type of Approval ottenuto dalla VCA, si deve allegare la documentazione di cui sopra, ovvero, ricapitolando: 
  • British Type of Approval;
  • Certificato di superamento MoT;
  • polizza britannica;
  • e anche il maledettissimo CoC, o Certificato di Conformità del veicolo, che è un costosissimo quanto stupidissimo dépliant, diciamo un pieghevole in cartone spesso (almeno così è quello della mia BMW), in cui sono riportati alcuni dettagli tipo i mg di polveri e il volume delle emissioni CO2, la classe tipologica europea del veicolo ed altre informazioni che servono alla DVLA per lo più per capire quanto si deve pagare di bollo (in UK più l'auto inquina e più si paga). Il CoC in Gran Bretagna te lo danno sempre quando compri un'auto, mentre in Italia no, per cui va richiesto alla casa madre; e costa. Purtroppo, anche se la DVLA potrebbe benissimo ricavare le informazioni contenute nel CoC in altri modi, la procedura è quella, e quindi tant'è.
A tutto questo, bisogna aggiungere i documenti originali italiani del veicolo (tenete una fotocopia di tutto per voi, però!), pagare altre tasse (vi fanno anche pagare la Road Tax, il bollo auto britannico) e spedire il tutto alla DVLA, la Motorizzazione. Esiste una convenzione tra Italia e UK, per cui le Motorizzazioni dei due Paesi si restituiscono i documenti l'una all'altra. Non dovete, quindi, portare voi i documenti al PRA italiano. La DVLA vi invierà:
  • il Registration Certificate, equivalente del nostro libretto;
  • il Number Plate Autorisation Certificate, che sarebbe un documento con sopra il numero di targa britannico della tua auto finalmente re-immatricolata. Con quel documento, si va in un centro specializzato di stampa targhe auto (molti carrozzieri lo sono) e loro vi stampano e vi montano la targa anteriore e posteriore, restituendovi le targhe italiane.

QUARTO: cancellazione dal PRA in Italia (e ora sono dolori)

Si devono portare le targhe italiane al PRA, pagare una tassa e chiedere la cancellazione del veicolo dal registro del PRA "causa esportazione". Naturalmente, il PRA vi chiederà i vecchi documenti italiani e naturalmente voi non li avrete, perché la DVLA in Inghilterra li ha pretesi per rilasciarvi i corrispondenti inglesi, nel rispetto della convenzione italo-britannica di cui al PRA nessuno ha mai sentito parlare. O almeno, così è stato per me al PRA della mia città.
Comincia un tira e molla con impiegati lassisti, funzionari incompetenti, finché non trovate un santo che si tiene aggiornato alle leggi di almeno cinque anni prima, e che quindi vi accetta la domanda, rilasciandovi il certificato di cancellazione italiana, che vi dà il diritto a non pagare più il bollo auto in Italia.

E uno ha finito di sbattersi. Sicuri che ne valga la pena?
C'è tanta gente che rischia, circolando con l'auto con targa straniera e assicurazione straniera con carta verde (sia chiaro: se la Polizia britannica li ferma e scopre che lavorano e sono residenti in UK, gli fanno il culo), finché non trovano uno che nel loro Paese se la compra, così ne prendono una inglese qui.
A voi la scelta.

ATTENZIONE. Si tenga presente che la mia procedura risale al 2006. Per i dettagli e gli ultimi aggiornamenti, la fonte migliore (e ufficiale) è:

http://www.direct.gov.uk/en/Motoring/BuyingAndSellingAVehicle/ImportingAndExportingAVehicle/DG_4022583

Saluti,


(Rio)