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domenica 3 giugno 2018

L'Italia della ggiente (post avvelenato)


Salve.

Qualche veloce invett... ehm, considerazione sugli accadimenti politici di questi giorni che, come tutti sanno, hanno portato alla nascita del governo Conte, il primo e temo non l'unico governo populista d'Italia.

Innanzitutto, i miei più sentiti complimenti ai teorici de "il MoVimento Cinque Stelle è la Nuova Sinistra in Italia". Ho già detto in passato e potrei ancora dire molte cose al riguardo, ma il fatto che la "Nuova Sinistra Italiana" oggi sia al governo con la Lega di Salvini penso valga più di qualsiasi applauso da parte mia. Dopo, magari, mi fate sapere come ci si sente.

Poi, vorrei anche congratularmi con la Sinistra italiana, intendo quella vecchia, quella rappresentata in massima parte dal Partito Democratico che, dopo aver aspramente e lungamente criticato Forza Italia (a giusto titolo, eh! Intendiamoci) è riuscita a ripeterne gli stessi errori, dai problemi giudiziari sino ai regalini in cambio di tessere.
Un colpo di genio del marketing politico: prima crei disaffezione nei confronti di comportamenti ritenuti (giustamente) deplorevoli e poi ripeti gli stessi comportamenti, così nell'oceano di indignazione che hai contribuito a generare ci finisci dentro anche tu. Come dire, la tempesta perfetta; solo che non ti è capitata. Sei proprio andato a cercartela di proposito.

E come non fare un salutino anche a tutti quei liberali col foulard che hanno votato contro la riforma costituzionale "per far cadere Renzi e la Sinistra", poi hanno snobbato anche il movimento politico della Bonino e, infine, oggi rompono pure i coglioni sui social a proposito del nuovo governo ggientista, antieuropeista, anti-gender, xenofobo, anti-scientifico e statalista, perché in realtà non possono accettare il fatto doloroso di aver soffiato anche loro sul fuoco del populismo? 
La loro unica strategia di difesa è rappresentata dal fatto che sono solo quattro gatti e che, quindi, il loro impatto è stato come al solito insignificante. Nulla di strano, qui: gente così non può che essere politicamente insignificante tutta la vita. Comincio a credere che, in fondo, sia proprio quello che vogliono: stare sull'Aventino a criticare il prossimo; perché se dovessero governare loro, non saprebbero da dove cominciare. 
Detto da un "collega" liberista: andatevene al bar o in qualche salotto buono, ragazzi. No, veramente, eh. Siete patetici.

C'è però anche un aspetto positivo sul fatto che sia nato il primo governo populista in Italia. Dico sul serio: una nota positiva c'è davvero.

Sinora, la Sinistra Italiana (sempre quella vecchia, dico) si era sentita intoccabile: dopo il crollo dello sgangherato impero politico berlusconiano, credevano di aver relegato il M5S e la Lega in una sorta di riserva indiana e di avere in mano le chiavi del governo per chissà quanti anni a venire.

Si sentivano intoccabili e, si sa, è proprio quando uno si sente intoccabile che fa le cazzate più grosse. E il PD, di cazzate, negli anni ne ha fatte davvero tante: oltre ai problemi giudiziari, anche una serie di danni di immagine incalcolabili, dal mettere una sindacalista con la licenza media a capo proprio del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (e che, sindacalisti di lungo corso laureati non ce n'erano?), sino alle vicende delle banche toscane (era proprio indispensabile tenersi la Boschi?).
Il fianco veniva mostrato al nemico con spavalda arroganza, nella granitica convinzione che tanto "loro" non avrebbero mai vinto.

Ecco. Adesso "loro" hanno vinto. 

Bravi, i miei piccoli strateghi. Almeno così non vi sentirete più invulnerabili e, si spera, cercherete di evitare certe figuracce.
Una lezione che però, almeno a giudicare dalla chiamata alle barricate di queste ore, in cui si grida "resistenza adesso e sempre al neoliberismo", non pare essere stata ancora recepita.
Salvini e Di Maio, il neoliberismo?!
E niente: si vede che a questi qua, arrivati in piazza, scatta la protesta col pilota automatico. Vecchie abitudini dure a morire.

Poi uno si chiede come mai in Italia il populismo abbia più successo che all'estero. Ecco perché.

Con una cultura politica così, i ggientisti conteranno per decenni.

Saluti,

(Rio)