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giovedì 5 maggio 2016

Ho votato alle amministrative inglesi :-)


Salve.

Oggi sono andato a votare alle amministrative di Londra per la prima volta.


Allora, arrivo alla sezione e la tipa del seggio mi fa: "Salve. Posso avere il suo indirizzo?"
Io le porgo un documento di riconoscimento con su il mio indirizzo.


E la tipa invece fa, quasi scandalizzata: "No, no, non mi serve un documento! Mi dica solo il suo indirizzo." E la sua collega, come per spiegarmi la cosa, precisa: "Bisogna che lei lo dica a voce."
E io, un po' perplesso, glielo dico.
E allora lei chiede: "Cognome?"
E io le dico il cognome e le faccio pure lo spelling.

E lei, dopo aver guardato sull'elenco e trovato una registrazione con quel cognome, dice ad alta voce il mio nome di battesimo, chiedendomene conferma.
E io: "Sì, sono io". Senza mostrarle uno straccio di documento d'identità.

Potevo essere chiunque; potevo essere Oscar Giannino dopo un trapianto di capelli; potevo essere chi cazzo volevo. Potevo impersonare il mio vicino di casa, volendo; perché no?
Ma lei, niente. Mi dà le tre schede e mi dice di andare affanculo in cabina (è la reale procedura britannica).

Solo che non c'è la cabina. 
Cioè c'è, ma non è come le nostre, con le tendine e tutto.
La "cabina" qui è un tavolino tondo montato su di un trespolo, tipo quelli che in Italia ci sono negli uffici postali, dove uno compila i bollettini dei versamenti, quelli di "e mi scusi, e non ha mica una penna? E guardi, mi spiace, ma mi serve".
Quelli. Uguale.

C'è, in effetti, una specie di paratia per dividere il tavolino in due, ma sarà alta tipo trenta centimetri. 

Se voti con la testa alta, vedi benissimo quello che sta votando l'altra persona e le puoi pure dare dei suggerimenti: «Signora, non voti "a" quello, ché io lo conosco, è uno stronzo, si fa solo i cazzi suoi, dia retta.»
Ti senti nudo. 
A nessuno frega una mazza di quello che voti, ovviamente, ma tu ti senti nudo. 
Ti sembra che sia violata la sacralità del voto.

Ma non è tutto: sulle tre schede c'è scritto -- chiaramente a beneficio di noi immigrati con la valigia di cartone -- "DO NOT FOLD", non piegare.
COME, NON PIEGARE?! E qui l'animo italico si ribella in un sussulto di panico.
Non vorrete mica che io vada verso le urne con le mie schede aperte ed il mio voto in bella vista?!

Sì.
Davanti a me, una signora infila le tre schede, ben aperte, nell'urna. Anzi, siccome di urne ce ne sono due, la signora, sempre sventolando le schede aperte, chiede alla tipa del seggio: "Scusi, fa differenza un'urna o l'altra?"
E la tipa, sempre serafica: "No, signora; è solo che non vogliamo che si riempia troppo una, se no poi le schede aperte non ci entrano più bene. Ma non si preoccupi, le metta pure dove vuole".

E così faccio anch'io, stando bene attento che il tizio dietro di me non veda cos'ho votato, anche se a quello probabilmente gliene frega meno che di sapere quante margheritine crescono nei giardini di Buckingham Palace.

L'onore è salvo (?).
Lascio il seggio frastornato, convinto ancora di essere Oscar Giannino col toupé.

Saluti.

(Rio)