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giovedì 16 luglio 2009

Democrazia e diritti: tra il dire e fare...

Salve.

Piu' che un post, questa e' la constatazione di un dato di fatto (ove mai ve ne fosse bisogno).

In Italia siamo tutti bravissimi a riempirci la bocca con attentati alla Costituzione, rispetto della legalita', assalti da parte di Sinistre reazionarie e comuniste e Presidenti del Consiglio mafiosi e/o nazi-fascisti che violano le piu' elementari regole della democrazia.

Abbiamo partiti con nomi come «Popolo delle Liberta'» e «Partito Democratico», e tutti li' ad autodefinirsi "liberali", "servitori delle Istituzioni", "Figli del 25 Aprile (che-e'-la-festa-di-tutti)
" e "difensori della Repubblica sorta dalle ceneri del Fascismo".

Ma quando qualcuno, in virtu' dei tanto sacri principi democratici e di "sovranita' popolare" (un altro termine stra-abusato e stra-tradito), mette le mani nella nostra pasta, siamo tutti li' a cercare mille escamotages per impedirgli di guastarci la festa privata.

Se qualcuno, nel nome della Legalita' e della Democrazia, indaga su alcuni aspetti "poco chiari" del nostro passato, ecco che salta fuori un bel Lodo Alfano.

Se qualcuno, nel nome del principio democratico che vorrebbe che la gente dicesse la sua con le primarie, si candida alla segreteria del Partito Democratico, ecco che scattano diecimila veti incrociati e si corre a spulciare lo Statuto parola per parola, sino a trovare IL CAVILLO: l'articolo 9 dello Statuto nazionale del PD recita: «Possono essere candidati solo gli iscritti alla data della convocazione delle elezioni (primarie)». Il congresso è stato convocato il 26 giugno: troppo tardi, per Beppe Grillo.
Sia lodato San Azzeccagarbugli.

Invece di cambiarlo, lo Statuto, per permettere di presentarsi ad un uomo (del quale io personalmente non ho grande stima, ma il cui diritto alla candidatura io difendo; e raga', sono Radicale: mi dovete portare pazienza...! :-) ), posto che in molti lo avrebbero apprezzato piu' di chi scrive, lo si chiama "opportunista", gli si dice "tu non c'entri niente" e gli si sbarra la strada con un cavillo.

Signore e signori, eccovi servito il vero volto della democrazia italiana.

Saluti,

(Rio)