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mercoledì 8 luglio 2009

Un referendum abrogativo per il Lodo Alfano

Ciao.

Credo ci sia una sostanziale unanimita' tra sostenitori del Partito Democratico e -- diciamo -- sostenitori di una visione riformista alternativa a quella del PD su un fatto: di Silvio Berlusconi non se ne puo' piu'.
  • E' un Presidente del Consiglio imbarazzante, e questo e' il meno;
  • e' un Presidente del Consiglio che ha spesso sconfinato nell'illegalita', e questo e' grave, ma non e' la cosa piu' grave;
  • e' un Presidente del Consiglio che guida una compagine di Governo che sinora, a parte poche lodevoli eccezioni, si e' dimostrata sostanzialmente incapace di fare qualsiasi riforma di "lacrime e sangue" uno dovrebbe legittimamente aspettarsi da un Governo di Centrodestra, e questo e' gravissimo;
  • e' un Presidente del Consiglio che, con il suo comportamento, non solo mina profondamente l'immagine del Centrodestra a tutti i livelli (ne sa qualcosa il povero Simeone Di Cagno Abbrescia, che ne ha fatto le spese), ma appiattisce e lobotomizza il Centrosinistra in un atteggiamento "contro", per nulla propositivo ne' alternativo sul piano politico. In sostanza, grazie soprattutto, ma non solo, al Silvio nazionale, non ci sono piu' ne' un Centrodestra ne' un Centrosinistra credibili. E questo e' veramente inaccettabile, perche' genera un vuoto pericoloso per la democrazia.


Ora, dopo che abbiamo aggiornato la conta del coro degli indignati, la domanda e':

CHE COSA FARE???

  • C'e' la strategia Franceschini, sintetizzabile in poche righe: ci facciamo venire tutti una milza cosi', riversiamo la bile verde tipo Linda Blair dell'Esorcista su San Silvio Martire, che frignera' da Vespa dicendo che e' solo un complotto delle Sinistre Comuniste e Reazionarie (anche se chi scrive e' Radicale, non Diessino. Solo perche' cosi' puo' darsi meglio delle arie, ovviamente).
  • Poi c'e' il metodo Di Pietro, in cui ogni cosa viene trasformata in "attendad ai diritt' e' cittadin'", per dirla con parole ed accento suoi e ci si contrappone compatti con un profilo etico piu' elevato, almeno sulla carta. Di buono c'e' che questa strategia sul piano elettorale quantomeno funziona. Di Pietro e' l'astro nascente del Centrosinistra, se guardiamo agli ultimi risultati elettorali.

Io, sara' che sono Radicale (solo per darmi un'immagine, sia chiaro, nulla di politico), ma ai moralisti in politica, ai Savonarola di Montecitorio, alle più-o-meno-Sante Inquisizioni di Palazzo Madama non ho mai creduto.

Percio' la butto la' come mi viene: ma perche' per una volta non si pensa di affrontare il problema alla vecchia maniera dei Radicali?
Prendiamo la summa porchata maxima: il Lodo Alfano.
Il PdL lo approva.
Ma non si potrebbero raccogliere le firme per un referendum abrogativo e si fa decidere agli Italiani se il Lodo Alfano lo vogliono o no?
Anche se la Consulta fosse a maggioranza del PdL (e non lo e'), nessuna Corte Costituzionale potrebbe opporsi a 650-700mila firme ben raccolte.
Cioe', se Mariotto Segni da solo puo' farci andare a votare sulla candidatura unica, nel momento in cui invece tutto il mondo politico si muovesse per raccogliere firme contro il Lodo Alfano, non capisco perche' la soglia referendaria non sarebbe un traguardo possibile.
E stavolta non credo che andrebbero a votare solo il 25% degli Italiani...

Ciao,

(Rio)

PS. Dubbio bastardamente amletico: ma non e' che anche a Sinistra qualcuno vuol tenerlo in piedi, il Lodo Alfano, per... il dopo Silvio?
Italia, terra di misteri...