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lunedì 26 gennaio 2009

A Destra e a Sinistra delle illusioni (2)

Ciao.

L'Italia di oggi e' in una situazione per certi versi non dissimile da quella della Gran Bretagna della fine degli Anni '70.
Nel 1976, in Inghilterra si sfioro' la bancarotta, il valore della sterlina crollo' ed il governo laburista chiese un prestito al Fondo Monetario Internazionale in cambio di garanzie pesantissime.

Oggi in Italia siamo schiacciati da un debito pubblico enorme, abbiamo il bilancio "ingessato" dalle spese di parte corrente, cioe' da tutte quelle che spese che si devono sostenere per mandare avanti la baracca cosi' com'e': stipendi, pensioni, forniture, manutenzioni, eccetera. Ci sono pochissimi soldi per fare investimenti.

In Gran Bretagna, dopo l'inverno del malcontento 1978-79 (il famoso "Winter of Discontent", in cui le strade erano coperte da cumuli di immondizia, come a Napoli), Margaret Thatcher si candido' alla carica di Primo Ministro e promise alla Gran Bretagna lacrime e sangue, ma disse che -- alla fine della "cura" -- avrebbe restituito un futuro al Paese.
Fu eletta; mica per una, ma per tre volte.
Eppure fece milioni di disoccupati.
Chiuse le acciaierie statali e le miniere di carbone, ritenute improduttive, autorizzando la polizia ad usare anche la forza contro i manifestanti guidati dai sindacati.
Vendette le case popolari agli inquilini, cancello' privilegi per tutti e fu ed e' ancora odiata visceralmente da buona parte dei britannici di Sinistra.
Tuttavia, i governi successivi, anche quelli Laburisti, hanno mantenuto in piedi gran parte delle sue riforme, a dimostrazione che in politica dell'avversario ci si lamenta non per i contenuti, ma -- appunto -- "per partito preso".

In Italia si pensi, ad esempio, al caso della riforma universitaria, in cui a migliaia hanno protestato veementemente contro alcune parti della proposta Gelmini che erano gia' da settimane state stralciate dal testo...!

Oggi, nonostante la crisi economica, l'Inghilterra e' un Paese che ha in se' tutti i fondamentali per una rapida ripresa. I giovani hanno prospettive, al punto tale da poterne offrire anche a chi, come me, non ne ha trovate di adeguate nel proprio Paese.
Questo, dicano quel che vogliono, e' potuto accadere soprattutto grazie alla drastica azione di risanamento della signora Tatcher, che ha avuto le palle per cancellare molti di quelli che venivano chiamati "diritti acquisiti" (e quindi intoccabili...) e ristabilire il cosiddetto "Patto Intergenerazionale", facendolo pagare a tutti.

L'Italia, pero', non e' l'Inghilterra.
In Italia il cinismo e la mancanza di coraggio ingessano l'iniziativa politica sia a Destra che a Sinistra.
Nessuno osa toccare i privilegi dei falsi invalidi, perche' sono tanti e votano.
Nessuno osa toccare i privilegi del pubblico impiego, perche' sono tanti e votano.
Nessuno osa toccare i privilegi degli ordini professionali, ne' dei commercianti, ne' di questa o di quell'altra corporazione, perche' sono tanti e votano.
E potrei continuare con i tassisti, i farmacisti, i dentisti, i medici specialisti, i consiglieri regionali, eccetera eccetera.

Per ogni uomo o donna risoluti a fare l'interesse della nazione a Sinistra, ci sara' sempre un demagogo di Destra pronto a raccogliere le proteste di chi perde un privilegio; e per ogni vero liberista (a trovarne uno!) a Destra, ci sara' sempre un figlio di buona donna a Sinistra pronto a soffiare sul fuoco del malcontento, a strillare all'«attentato alla libertà» o qualche altra cazzata del genere.

Come se la cancellazione dei privilegi nel nome dell'interesse comune e del diritto al futuro per le giovani generazioni fosse una limitazione dei diritti individuali dei pensionati.

Per cui tutti a dire: "Vogliamo le riforme, ma che le paghino gli altri."

E, nel frattempo, riempiamo le pagine dei giornali di falsi problemi che non ci cambiano niente.

Ciao,

(Rio)

domenica 25 gennaio 2009

A Destra e a Sinistra delle illusioni (1)

Ciao.

Uno dei (pochi) vantaggi di vivere all'estero e' che hai l'opportunita' di vedere i fatti italiani da lontano, valutandoli con il necessario distacco.

Visitando il sito del Corriere della Sera o de "La Repubblica", resto sempre molto perplesso nel vedere con quanto fervore i politici italiani si accaniscono sul tema Silvio Berlusconi -- chi contro, chi a favore.

Se io non conoscessi l'Italia come invece la conosco, sarei indotto a credere che gli Italiani siano davvero il popolo piu' fortunato della Terra, perche' possono permettersi di passare tutto il tempo a litigare pro e contro 'sto benedetto/maledetto Berlusconi, non avendo, sostanzialmente, nient'altro di cui preoccuparsi.

Un Paese senza altri problemi.

Come se non ci fosse un'intera generazione che - per colpa dei sindacati (e con la complicita' della politica) - passera' la vita intera da precaria e poi non avra' nemmeno i soldi per la pensione.
Come se Destra e Sinistra non avessero reiteratamente dato prova di NON voler assolutamente, per restituire un futuro ai pochi giovani che questo Paese ha messo al mondo, scontentare i molti pensionati che ricevono dallo Stato piu' soldi, a volte molti piu' soldi di quelli che hanno versato in contributi.

Per chi non avesse ben chiaro il quadro generale, ecco una sintesi brevissima e quindi, permettetemi, necessariamente grossolana.

Per tutti gli anni '60, '70 ed '80, i lavoratori hanno chiesto ed ottenuto con l'appoggio e la complicita' di sindacati e mondo politico, una quantita' sempre maggiore di privilegi previdenziali, al punto che, per finanziare queste nuove spese, e' stato necessario violare il cosiddetto "Patto Intergenerazionale".

Il Patto Intergenerazionale e' quello che, sostanzialmente, dice che ogni generazione deve trovare nel proprio spazio temporale le risorse per pagarsi il proprio stato sociale, senza gravare sulle generazioni successive. In pratica, ognuno si paga i conti propri e non deve lasciare debiti a chi viene dopo di lui.

Ma politici e sindacalisti italiani hanno fatto un calcolo cinico, molto italiano, dicendosi, in pratica: "Noi abbiamo 50-60 anni oggi. Quando questi nodi verranno al pettine, nel 2020 - 2030, noi saremo gia' belli che sottoterra. Chi se ne frega? Tradiamo il Patto ed incassiamo il consenso dei padri. Cazzi dei figli."

Da 15 anni, ormai, si fa un gran parlare dentro e fuori il Parlamento di riforma delle pensioni, di insostenibilita' finanziaria del sistema previdenziale attuale, eccetera.

Ma e' quando si arriva alle soluzioni, che la politica -- TUTTA la politica, Destra e Sinistra -- comincia a guardare in alto e a fischiettare.

Il ragionamento e' il solito all'italiana: i privilegi ce li hanno in tanti. Per via del crollo demografico, invece, i giovani sono pochi. E chi se la sente di togliere a molti per restituire un futuro a pochi?

Destra e Sinistra sanno bene che chi affronta *seriamente* il nodo della pensioni puo' dire che ha gia' automaticamente perso le prossime elezioni politiche.
E forse anche quelle dopo.

E cosi', sia Destra che Sinistra hanno preso una silenziosa decisione, che si puo' sintetizzare nel celebre detto napoletano: "Chi avuto ha avuto, chi ha dato ha dato".
Che significa?
Significa tre cose (sempre semplificando):

1. I pensionati privilegiati di oggi continueranno a percepire 100 avendo a loro tempo versato in contributi solo 70. (= effetto del sistema retributivo). Il restante 30 glielo paghiamo noi.

2. I futuri lavoratori, cioe' quelli che oggi sono ancora alle elementari, verseranno 100 e percepiranno di pensione 100 (= equilibrio, sistema contributivo). Si versano tutti i contributi di cui hanno bisogno, come nei Paesi civili.

3. La generazione di mezzo, cioe' i lavoratori di oggi (cioe' noi!) verseranno 100 e prenderanno 70. (= sistema ANTIcontributivo; o, inchiappettatorio, se preferite).

Di conseguenza, uno della nostra generazione, quando andra' in pensione, a parita' di contributi versati, di anzianita' di servizio e di tipologia di lavoro, percepira' circa il 30% in meno della pensione di suo padre. Amen.

Ecco come la politica italiana risolve i problemi.
Con un bel "Nel 2030 io saro' gia' morto, mio figlio l'ho gia' bello che sistemato, quindi sono cazzi loro".
Il sistema cosi' tornera' in equilibrio, secondo i calcoli INPS, intorno al 2050 (l'INPS non e' chiara su questo, ha spostato la data diverse volte, ma grosso modo siamo li') ed una generazione di mezzo, la nostra, se lo prende serenamente nel culo.
Fine della tribuna politica. Buona notte.

Il riequilibrio interamente pagato a spese dei gruppi elettoralmente piu' deboli.

Ma gli Italiani non hanno tempo per certe cose.
Sono troppo impegnati a litigare sul problema "Rete4 deve andare sul satellite".

Ciao,

(Rio)