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giovedì 17 settembre 2009

Perche' la Consulta deve bocciare il Lodo Alfano (detto da uno che NON e' di Sinistra)

Salve.

E' del 17 Settembre 2009 la notizia che l'Avvocatura dello Stato ha presentato un documento di 21 pagine alla Corte Costituzionale per invitarla a votare a favore della costituzionalita' della norma, nota come Lodo Alfano, che assicura la sospensione dei processi - anche di quelli gia' in corso - per le quattro piu' alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera e Presidente del Consiglio dei Ministri).
Le ragioni addotte vanno dai "rischi di ingovernabilità" sino a non meglio precisati (almeno non sui giornali) "danni in gran parte irreparabili alle funzioni elettive".

Chi scrive questa nota e' di orientamento Radicale e liberista, quindi NON e' un elettore dei DS e NON e' un fan di quel Dario Franceschini che ha costruito la propria popolarita' tra i militanti con la bava alla bocca come lui, sputando quanto piu' vomito verde possibile in faccia a chiunque fosse anche solo vagamente riconducibile al PdL.

Tuttavia, chi scrive trova le tesi dell'Avvocatura dello Stato quantomeno bizzarre e considera il Lodo Alfano una contraddizione in termini sul piano logico, ancora prima che giuridico; uno strano (per non dire sospetto) parto legislativo di cui liberarsi al piu' presto. Questo non tanto nell'interesse politico del Centrosinistra e di Franceschini, che vuol godere vedendo finire l'odiato Berlusconi nel fango, quanto nell'interesse degli stessi elettori di Centrodestra, oltre che dell'intero Paese.

Chi scrive trova assurdo il Lodo Alfano proprio perché contraddice gli stessi principi sui quali e' stato concepito: garantire stabilita' e governabilità al Paese.

Infatti, che razza di "tutela della governabilità" sarebbe quella che deriva dal fatto che l'intero Paese non sa se un Presidente del Consiglio con decine di capi d'imputazione per reati gravi sia colpevole oppure no?
Per garantire una migliore governabilità e stabilita' al Paese quei processi andrebbero piuttosto ACCELERATI, e non rimandati, lasciando pendere sulla credibilita' dell'Esecutivo (o addirittura della Presidenza) del nostro Paese dubbi cosi' gravi e cosi' a lungo.

Se l'Avvocatura dello Stato teme per gli "effetti politici" che la bocciatura del Lodo Alfano potrebbe avere in un "Paese reale" (il testo virgolettato cita il documento) minato da processi lunghissimi e fughe di notizie "prima che queste siano passate attraverso la necessaria verifica processuale", ma perche', invece di uno scudo che rimanda i processi alle calende greche, il Parlamento non approva una norma che obblighi la magistratura ad ACCELERARE i processi alle quattro piu' alte cariche dello Stato?

Una sorta di corsia preferenziale, perché - se il Presidente del Consiglio riceve un'informazione di garanzia o e' addirittura inquisito - non e' giusto ne' serio che il Paese debba aspettare i normali tempi processuali (di Matusalemme) per scoprire se questi ha commesso il fatto oppure no; vale a dire, per sapere se e' governato da un Presidente del Consiglio degno oppure no.

All'alta carica dello Stato andrebbe garantito un processo lampo, invece, anche a costo di rimandare i processi dei "comuni" cittadini, destinando a quel particolare e delicato procedimento quante piu' risorse possibili da parte del sistema giudiziario, obbligando per legge i magistrati a spostare qualsiasi altro impegno, anche le altre udienze, impedendo loro di rallentare l'iter processuale per fare consulenze personali e, al limite, anche sospendendo loro le ferie (come si fa con i medici), se necessario.
Questo nell'interesse generale del Paese.

Saluti,

(Rio)