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domenica 25 gennaio 2009

A Destra e a Sinistra delle illusioni (1)

Ciao.

Uno dei (pochi) vantaggi di vivere all'estero e' che hai l'opportunita' di vedere i fatti italiani da lontano, valutandoli con il necessario distacco.

Visitando il sito del Corriere della Sera o de "La Repubblica", resto sempre molto perplesso nel vedere con quanto fervore i politici italiani si accaniscono sul tema Silvio Berlusconi -- chi contro, chi a favore.

Se io non conoscessi l'Italia come invece la conosco, sarei indotto a credere che gli Italiani siano davvero il popolo piu' fortunato della Terra, perche' possono permettersi di passare tutto il tempo a litigare pro e contro 'sto benedetto/maledetto Berlusconi, non avendo, sostanzialmente, nient'altro di cui preoccuparsi.

Un Paese senza altri problemi.

Come se non ci fosse un'intera generazione che - per colpa dei sindacati (e con la complicita' della politica) - passera' la vita intera da precaria e poi non avra' nemmeno i soldi per la pensione.
Come se Destra e Sinistra non avessero reiteratamente dato prova di NON voler assolutamente, per restituire un futuro ai pochi giovani che questo Paese ha messo al mondo, scontentare i molti pensionati che ricevono dallo Stato piu' soldi, a volte molti piu' soldi di quelli che hanno versato in contributi.

Per chi non avesse ben chiaro il quadro generale, ecco una sintesi brevissima e quindi, permettetemi, necessariamente grossolana.

Per tutti gli anni '60, '70 ed '80, i lavoratori hanno chiesto ed ottenuto con l'appoggio e la complicita' di sindacati e mondo politico, una quantita' sempre maggiore di privilegi previdenziali, al punto che, per finanziare queste nuove spese, e' stato necessario violare il cosiddetto "Patto Intergenerazionale".

Il Patto Intergenerazionale e' quello che, sostanzialmente, dice che ogni generazione deve trovare nel proprio spazio temporale le risorse per pagarsi il proprio stato sociale, senza gravare sulle generazioni successive. In pratica, ognuno si paga i conti propri e non deve lasciare debiti a chi viene dopo di lui.

Ma politici e sindacalisti italiani hanno fatto un calcolo cinico, molto italiano, dicendosi, in pratica: "Noi abbiamo 50-60 anni oggi. Quando questi nodi verranno al pettine, nel 2020 - 2030, noi saremo gia' belli che sottoterra. Chi se ne frega? Tradiamo il Patto ed incassiamo il consenso dei padri. Cazzi dei figli."

Da 15 anni, ormai, si fa un gran parlare dentro e fuori il Parlamento di riforma delle pensioni, di insostenibilita' finanziaria del sistema previdenziale attuale, eccetera.

Ma e' quando si arriva alle soluzioni, che la politica -- TUTTA la politica, Destra e Sinistra -- comincia a guardare in alto e a fischiettare.

Il ragionamento e' il solito all'italiana: i privilegi ce li hanno in tanti. Per via del crollo demografico, invece, i giovani sono pochi. E chi se la sente di togliere a molti per restituire un futuro a pochi?

Destra e Sinistra sanno bene che chi affronta *seriamente* il nodo della pensioni puo' dire che ha gia' automaticamente perso le prossime elezioni politiche.
E forse anche quelle dopo.

E cosi', sia Destra che Sinistra hanno preso una silenziosa decisione, che si puo' sintetizzare nel celebre detto napoletano: "Chi avuto ha avuto, chi ha dato ha dato".
Che significa?
Significa tre cose (sempre semplificando):

1. I pensionati privilegiati di oggi continueranno a percepire 100 avendo a loro tempo versato in contributi solo 70. (= effetto del sistema retributivo). Il restante 30 glielo paghiamo noi.

2. I futuri lavoratori, cioe' quelli che oggi sono ancora alle elementari, verseranno 100 e percepiranno di pensione 100 (= equilibrio, sistema contributivo). Si versano tutti i contributi di cui hanno bisogno, come nei Paesi civili.

3. La generazione di mezzo, cioe' i lavoratori di oggi (cioe' noi!) verseranno 100 e prenderanno 70. (= sistema ANTIcontributivo; o, inchiappettatorio, se preferite).

Di conseguenza, uno della nostra generazione, quando andra' in pensione, a parita' di contributi versati, di anzianita' di servizio e di tipologia di lavoro, percepira' circa il 30% in meno della pensione di suo padre. Amen.

Ecco come la politica italiana risolve i problemi.
Con un bel "Nel 2030 io saro' gia' morto, mio figlio l'ho gia' bello che sistemato, quindi sono cazzi loro".
Il sistema cosi' tornera' in equilibrio, secondo i calcoli INPS, intorno al 2050 (l'INPS non e' chiara su questo, ha spostato la data diverse volte, ma grosso modo siamo li') ed una generazione di mezzo, la nostra, se lo prende serenamente nel culo.
Fine della tribuna politica. Buona notte.

Il riequilibrio interamente pagato a spese dei gruppi elettoralmente piu' deboli.

Ma gli Italiani non hanno tempo per certe cose.
Sono troppo impegnati a litigare sul problema "Rete4 deve andare sul satellite".

Ciao,

(Rio)